CI RISIAMO: ANTIFASCISMO MILITANTE!

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Siamo quasi giunti agli ultimi scampoli della campagna elettorale, durante la quale si è distinta, per così dire, l’on Laura Boldrini, Presidente uscente della Camera.

Non è passato giorno in cui non abbia evocato lo spettro del fascismo, buttando così benzina sul fuoco della violenza politica pre-elettorale. Auspica lo scioglimento per decreto ministeriale delle formazioni politiche considerate “fasciste”.

Esulando dai pur terribili fatti di cronaca e ribadendo che la violenza, da chiunque sia commessa, è sempre esecrabile, possiamo dire di essere dinanzi ad una vera e propria ossessione, che nella sinistra è però ricorrente. E infatti più di trent’anni fa lo storico Renzo De Felice affermava che la retorica antifascista, usata fuori dal suo tempo storico, serve a propagandare l’idea che il Bene stia tutto da una parte – leggi sinistra – e il male tutto dall’altra, leggi fascismo.

Manifestazione di Roma, sabato 24 febbraio 2018.
A Milano scontri con le forze dell’ordine.

Non basta: per la sinistra, fascista è non solo colui che condivide la passata ideologia del ventennio, ma chiunque – dissentendo dal politicamente corretto – non sia organico al pensiero progressista e laicista come interpretato dagli attuali vertici istituzionali e ampiamente diffuso dai principali media. Negli anni ’70 sui muri era facile trovare scritte del genere: se vedi nero spara, o è un prete o è un fascista!

Qualche anno più tardi, lo scrittore Vittorio Messori scrisse che lo schema individuato da De Felice serviva ai comunisti anche per far dimenticare gli orrori compiuti dai vari Lenin, Stalin, Mao, Pol Pot etc..

Eppure, tanto social-comunisti che nazifascisti sono figli della modernità e hanno in comune lo stesso maestro: F. Hegel e la sua filosofia, che ha esaltato lo Spirito del Mondo, elevando ad assoluti false divinità, come la Storia, lo Stato, massima sostanza etica, la Razza, la Classe Operaia, il Proletariato, la Produzione, tutti scritti rigorosamente con la lettera maiuscola. Come si vede, fascismo e antifascismo sono quantomeno “cugini”, discepoli, chi della “sinistra”, chi della “destra” hegeliana.  

 

 

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