E’ TORNATO, MA NON SE N’ERA MAI ANDATO

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E’ tornato Matteo Renzi, più carico che mai, se mai sono gli italiani ad essere scarichi dopo le sue promesse non mantenute, l’arroganza verso il dissenso, e l’incompetenza nell’affrontare tematiche serie. Il popolo del Pd lo ha confermato alle primarie con il 70 per cento dei voti. Ovviamente ora l’ex premier parla di “responsabilità straordinaria”.

Si registra un deciso calo di votanti presso le regioni rosse; Andrea Orlando si attesta al 19 per cento, Michele Emiliano si piazza invece poco sopra il 7 per cento.

E se il centrodestra non si riorganizza, rischiamo di subire le prese in giro, i dileggiamenti, e soprattutto il malgoverno di Renzi per ancora molto tempo. Nel 2018 la macchina da guerra renziana accrescerà il suo potere nell’establishment politico-culturale se non nasce un nuovo Berlusconi, colui che ha compattato le destre per anni.

Il PD intanto non perde tempo, e in occasione del voto del 2018 prova qualche intesa a sorpresa con i 5 Stelle, se mai cominciando dalla legge elettorale …

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