LONDRA: L’AVANZATA DI “EURABIA” (di Ugo Volli)

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http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=62336

Dal sito www.informazionecorretta.com leggiamo e pubblichiamo l’articolo di Ugo Volli dal titolo Eurabia avanza:  “Quando uno storico del futuro cercherà di definire le tappe principali della conquista islamica di quella buffa appendice del continente asiatico che una volta si chiamava Europa, la settimana appena trascorsa senza dubbio comparirà nell’elenco.

La prima ragione è il risultato delle elezioni londinesi. Come sapete, i cittadini della grande Londra, la più importante metropoli europea, hanno eletto un sindaco musulmano di origine pakistana, l’avvocato Sadiq Khan. E’ il primo sindaco islamico di una grande città europea. Tutti i giornali e i politici europei più importanti hanno salutato la sua vittoria come un esempio del successo del multiculturalismo e della sua capacità di integrare l’Islam moderato. Peccato che lo stesso Sadiq Khan – nel 2009, non trent’anni fa, ma quando ancora non si autocensurava per tutelare la sua carriera politica – abbia definito gli islamici moderati “Zio Tom” (http://metro.co.uk/2016/05/04/sadiq-khan-slammed-for-calling-moderate-muslim-groups-uncle-toms-5857705/).

Ora, per chi non se lo ricordasse, lo Zio Tom, protagonista dell’omonimo romanzo di Harriet Beecher Stowe dedicato alla sua “capanna” (https://it.wikipedia.org/wiki/La_capanna_dello_zio_Tom) è un nero che nel tempo della schiavitù americana resta fedele ai suoi vecchi padroni. Di recente Khan ha chiesto scusa dell’espressione, ma non ha detto di aver cambiato idea sull’identità e il senso.

Tutto qui? No, Khan è stato anche difensore legale di Zacarias Moussaoui, uno degli attentatori dell’11 Settembre, membro di al-Qaeda (http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/768287/Sadiq-Khan-bugging-storm-MP-first-probed-by-MI5-over-911.html); è anche amico e allievo di Suliman Gani, un imam della periferia meridionale di Londra, uno che chiede la sottomissione delle donne e invoca la creazione dello Stato Islamico nel Regno Unito (http://www.theguardian.com/politics/2016/apr/20/tory-claims-sadiq-khan-alleged-links-extremists); ha sostenuto che gli attentati di Londra del 2005 erano colpa della politica filo-israeliana del governo inglese (http://www.lemondejuif.info/2016/05/nouveau-maire-musulman-de-londres-soutien-royaume-uni-a-israel-incite-terrorisme/); ha fatto campagna per il rilascio di un pericoloso terrorista imprigionato a Guantanamo, Shaker Aamer (http://www.sadiqkhan.org.uk/sadiq_khan_campaigning_shaker_aamer_s_release) e di un immigrato pakistano come lui, Babar Ahmad, condannato per terrorismo e per supporto ai talebani, di cui la giustizia americana aveva chiesto l’estradizione (http://www.dailymail.co.uk/news/article-3532474/Sadiq-Khan-isn-t-fit-Mayor-London-links-extremists-declares-Theresa-Tories-turn-heat-Labour-candidate.html). Questi sono solo alcuni fatti che riguardano la sua attività giuridica e politica e lo qualificano come un islamista che di recente si è dato una patina di moderazione o di dissimulazione (che è una virtù religiosa islamica, sotto il nome di taqyia:https://it.wikipedia.org/wiki/Taqiyya).

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Il punto fondamentale è che Khan è stato votato e ha vinto dopo settimane di polemiche sull’antisemitismo dominante nel suo partito laburista. Un suo predecessore, l’ex sindaco di Londra Livingstone, è stato sospeso per aver ripetutamente sostenuto che il programma sionista e quello di Hitler erano congruenti; un deputato ha subito la stessa sorte per aver sostenuto in un quit che la soluzione dei problemi del Medio Oriente era la deportazione di Israele (cioè in sostanza di sei milioni di ebrei) negli Stati Uniti, altri 50 membri importanti del partito sono stati sospesi per la stessa ragione. Il leader Corbyn si è rifiutato di condannarli, cosa che non sorprende, visto che è un sostenitore del BDS e si è dichiarato “amico” di Hamas e Hezbollah (per un’analisi di questa situazione dei laburisti vi consiglio di leggere il bell’articolo di Caroline Glick qui: http://www.jpost.com/Opinion/Column-One-More-than-is-absolutely-necessary-453258). Del resto di antisemitismo dei laburisti britannici si parla almeno dalla vittoria elettorale di Clement Attlee e in particolare dalla gestione del ministero degli esteri di Bevin nel 1945 (http://www.jpost.com/Opinion/Foreign-Affairs-Some-of-their-best-friends-453260).

Bene, è abbastanza evidente che Khan è stato eletto per merito dell’antisemitismo del Labour, e non nonostante esso. Per capire questo punto essenziale, vi ri-consiglio la lettura dell’articolo di Glick che vi ho citato sopra, ma soprattutto vi invito a meditare su questi dati che ho trovato in un articolo dell’ Espresso fortemente elogiativo nei confronti del risultato elettorale: Londra è “una città in cui il 55 per cento delle persone fanno parte di una minoranza. In cui dagli anni 70 la percentuale di inglesi bianchi si è più che dimezzata – oggi sono solo il 45 per cento, dopo un’emorragia di quasi 700 mila persone” (http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2016/04/29/news/sadiq-khan-un-musulmano-a-londra-1.263313). Insomma, il voto dipende dall’islamizzazione della capitale della Gran Bretagna e realizza la previsione di Houllebecq nel suo romanzo “Sottomissione” (https://it.wikipedia.org/wiki/Sottomissione_(romanzo)): un’alleanza della sinistra con l’islamismo si impadronisce pacificamente della politica francese e pacificamente ma progressivamente instaura il dominio islamico, la messa in soggezione delle donne, l’esclusione del laicismo e la subordinazione delle altre religioni, l’incontestabilità di un potere che trasforma profondamente il panorama culturale e anche fisico delle città, come è già accaduto dovunque i musulmani siano immigrati o abbiano fatto conquista, dall’Anatolia alla Bosnia, dall’Egitto al Pakistan. Il solo errore del romanziere francese è limitarsi a collocare questo processo in Francia, mentre come vediamo parte da Londistan.

Questa settimana è notevole per altri gesti che preludono alla futura Eurabia finalmente realizzata, in particolare alcune decisioni del Soviet Supremo (detto anche familiarmente Commissione) dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Europee. Ma di questo vi parlerò domani, perché merita un discorso disteso che non ho lo spazio di fare qui.”.

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