MESSICO MARTIRE

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Il Messico di oggi, al pari di altre Nazioni sudamerciane e del mondo, e’ afflitto da gravissime problematiche antropologiche e sociali, prima ancora che economiche. Qui il narcotraffico – e la criminalita’ che lo gestisce – ha un’adesione diffusa, che coinvolge fin da subito molti adolescenti, senza che il processo di educazione umana e cristiana possa neppure cominciare.

Quali le cause di tanta violenza diffusa, che provoca tante vittime innocenti?

Non e’ facile dare risposte, specie quando queste sono molteplici e articolate. Ma la teologia della storia ci aiuta, e probabilmente al depauperimento umano e sociale – che da decenni affligge il Messico – non  e’ stata estranea la durissima persecuzione della Chiesa, avvenuta nella prima meta’ del XX secolo, persecuzione che ha eliminato un’intera generazione di cristiani onesti e cittadini leali.

La storia della Chiesa in Messico rappresenta un esempio di coraggio e resistenza, sottomessa a una violenta ostilita’ dal 1911 al 1940. Fu cosi’ aspra che Pio XII la paragono’ a quella dei primi secoli cristiani. Le forze liberali e massoniche trionfatrici nel 1917 erano nelle mani di uomini visceralmente nemici della Chiesa, che operarono nel tentativo di cancellare per sempre l’uomo cattolico messicano. Una cosi’ forte intolleranza era dovuta al carattere popolare del cattolicesimo messicano, la cui diffusione fra la gente era cosi’ incomoda da dover essere soppressa con la forza. All’inizio, poiche’ era impossibile realizzarlo con le armi, si cerco’ di farlo con le leggi. Ma quando si dimostrarono inefficaci, si torno’ ai plotoni di esecuzione. Nessuno dei martiri messicani fu sottoposto ad un processo legale; nessuno fu condannato per crimini accertati dalla legge. Come in ogni persecuzione, il motivo della condanna fu la semplice appartenenza – esplicitamente professata – a Gesu’ Cristo, confessato senza ambiguita’ con quel grido ripetuto mille volte da quei martiri prima di morire: Viva Cristo Re, viva la Vergine di Guadalupe!

Il “basso popolo cristiano”, secondo l’espressione usata dai massoni e e dai liberali progressisti di allora, rimase fedele alla sua fede, nonstante le ostilita’ della massoneria infiltrata nella borghesia intelletuale ed economica. Molti sacerdoti morirono mentre si recavano a celebrare la messa (nonostante la proibizione di farlo), alcuni con l’Eucarestia in bocca, per difenderla dalla profanazione.

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