PERCORSI FIORENTINI (di David Taglieri)

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untitled Firenze è una perla d’arte nel grande oceano mondiale che non ha certamente bisogno di presentazione; tuttavia, come per Roma, per Napoli e Venezia, non è solamente una realtà da cartolina, con i classici monumenti immortalati nelle foto e nelle riviste, ma vanta un patrimonio di vie segrete e di percorsi interessanti che meriterebbero studio, esperienza, approfondimento.

Sicuramente quanto a perfezione geometrica, il capoluogo toscano non è secondo a nessuno. Linearità, prospettive di stile ed eleganza, tanta storia, testimonianza di un passato che vive ogni giorno, fra gli aneddoti degli anziani, gli odori delle osterie e delle trattorie, le vedute dell’Arno.

Un piccolo percorso lo potremmo delineare anche per tutti gli amanti di fotografia, o semplicemente per i camminatori, o le due cose insieme.

Un primo scatto dalla distanza lo possiamo realizzare dal Ponte Vecchio, immortalando l’effetto ottico della bella Santa Maria del Fiore.

Il contesto di Piazza Signoria offre al visitatore un complesso di situazioni e di immagini che valgono la sosta almeno per un intero pomeriggio; qui vi è il trionfo del Bello e della perfezione scultorea; il palazzo comunale dona alle statue la sensazione di un tempo che si ferma e offre appuntamento allo spazio.

Torre dei Belfredelli è una visuale non trascurabile, nel quartiere di San Jacopo in Oltrarno, traccia di quel medioevo tanto bistrattato che ha lasciato una grande testimonianza. Apparteneva ad una famiglia guelfa e “torreggia” fra le alture della città.

Passeggiare sui lungarni riserva delle sorprese incredibili: prendere confidenza con i luoghi visitati dai grandi poeti, dagli illustri politici, dai letterati, dagli artisti e dai filosofi che hanno fatto di Firenze uno scrigno dell’Arte. Guardare le mille dimensioni del fluire delle luci sull’Arno, pensare agli splendori che ha prodotto il passato, trasposti nella dimensione odierna.

Partendo da via della Pisana, lunga strada che porta ad Isolotto e Legnaia, nelle zone semiperiferiche della città, si arriva verso il centro all’imponente Porta San Frediano.

Da Porta San Frediano una lunga strada stretta e caratteristica, via San Frediano, conduce verso passeggiate interessanti, fra i vicoli, i piazzali, le strettoie di questa città amata per le sue peculiarità da gioiello e bomboniera, in grado di contenere maestosità e capolavori dell’arte mondiale; la vita, i palazzi, i negozi rivelano ancora molto il carattere dei fiorentini, anche se non è difficile sentire spesso dialetti meridionali o settentrionali, vista la portata di persone che si sono trasferite nel capoluogo gigliato.

Ancora è possibile incontrare dopo San Frediano le vecchie botteghe e le case degli artigiani che hanno fatto la storia di questo tesoro d’arte; il tutto con i lungarni da sfondo e il rumore del fiume in sottofondo che produce la colonna sonora.

Dopo il Pontevecchio proseguendo per questa direttrice i colli fanno da sfondo ed irrompono quasi da protagonisti. Chi è appassionato di fotografia può giocare con i numerosi effetti ottici che la città regala; sembra che gli istanti si fermino, facendo oscillare venti di storia e di testimonianza.

Quella Firenze dove rinasce l’uomo capace di grandi cose nel passato, pronto con le arti e le geometrie ad avvicinarsi all’immenso; è veramente una sinfonia di colori, accompagnata dalla normale calma dell’Arno e da un cielo che la sovrasta, andando a riflettersi in mille rivoli sul fiume; belli in tal senso gli effetti atmosferici e le relative sfumature.

Da Lungarno delle Grazie la panoramica è suggestiva e le dolci colline  continuano a seguirci, mentre sulla sinistra prosegue il suono della bussola dell’Arno.

Continuiamo la traversata su Lungarno Serristori dirigendoci verso San Miniato al Monte; eccoci nel rione San Nicolò, dimensione umana e particolarità che non ti aspetti, il tutto scandito dalla bellezza. Superiamo il palazzo Serristori da via dei Renai e sbocchiamo su via dell’Olmo; e poi via verso San Miniato al Monte, una chiesa mistica, dove si incontrano riflessione, estetica, natura.

Trionfo della meditazione… anche la chiesa di San Salvatore al Monte merita una visita come i vicoli attigui.

Alle spalle, San Miniato torreggia su tutta la città: sensazionale immortalarla dalla porta centrale della Chiesa, restando all’interno dell’edificio. Da lì riscendiamo per Piazzale Michelangelo (munirsi anche di un antico binocolo, ne vale la pena).

Firenze offre un’alternativa di passeggiate che solo Roma può vantare. Per arrivare a San Miniato, ad esempio, si possono percorrere le Coste quasi immerse nella campagna, da via de’ Bardi, ma ne parleremo più avanti.

Intanto, concediamoci un paio di giornate a Firenze, perché come cantava Pupo anni fa, “… a Firenze sulla mia parola, non vedi niente in  una volta sola”.

Dedicato alla cara zia fiorentina Loretta Matteuzzi, antiquario presso Lo Stipo, di via Maggio.

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