VENEZUELA: CON MADURO E’ COMUNISMO (di David Taglieri)

730
Maduro con Fidel Castro

Donald Trump presidente americano avverte il leader venezuelano Maduro di ripensare la propria politica violenta e repressiva, non escludendo una possibile operazione militare; parole che dovrebbero trasformare in azione lo sdegno e le denunce moltiplicatesi in tutto il mondo a causa della brutale repressione messa in atto dallo stesso Maduro nei confronti delle proteste e delle manifestazioni di piazza. Nella notte fra l’undici ed il dodici agosto il presidente venezuelano ha annunciato di voler stabilire un colloquio telefonico con Trump, ma quest’ultimo ha risposto in maniera lapidaria: “volentieri, ma solo quando ripristinerai la democrazia”.

Abbiamo molte opzioni per il Venezuela, e non escludo l’opzione militare. Il Venezuela non è così lontano, e la gente nel paese sta soffrendo e morendo”, ha affermato con forza e determinazione Trump al termine di un meeting con il segretario di Stato americano Rex Tillerson e l’ambasciatrice americana all’Onu Nikki Haley.

Un monito tempestivo e cristallino a Maduro, che invece va avanti senza remore di fronte alle critiche e alle opposizioni, invalidando la stessa autorità del parlamento venezuelano e pronto a giocare a viso aperto contro la comunità internazionale.

Siamo davvero sicuri che il pericolo proviene da Trump e dalla destra americana? E perché la sinistra nostrana, che si professa tanto attenta ai diritti umani e civili, sempre pronta a stigmatizzare – dall’alto del suo pulpito – cosa sia giusto e cosa no, non proferisce parola per le gravi violazioni umane perpetrate dal “leader maximo” Maduro? Facciamo una domanda, e diamoci una risposta.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui