A SAN QUIRICO D’ORCIA (di David Taglieri)

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C’è una fotografia dentro di noi fatta di verde – la speranza di incontrare campagne di ampio respiro -, di colori e tonalità, il giallo del sole che avvolge e protegge, i raggi che ci proiettano verso dimensioni alte.

Dalla profondità di queste sensazioni potrebbe partire il viaggio verso il cuore di Toscana: San Quirico d’Orcia, origini etrusche (bastano le testimonianze di rinvenimento nelle zone di Vignone e Ripa d’Orcia). Qui le colline accarezzano i ricordi, la storia rivive nella natura e nelle visuali incontaminate.

La prima volta che si fa esplicita menzione di San Quirico è nel 712, a proposito del possesso di alcune pievi fra le diocesi di Siena e di Arezzo.

San Quirico in Osenna si riferiva al corso d’acqua oggi scomparso, che doveva trovarsi nelle immediate vicinanze del Paese.

Osenna è un toponimo etrusco, pre-romano, che sintetizza la storia e fa confluire i corsi dei fatti in questo pezzettino di Toscana. Il borgo acquista importanza per il fatto di essere situato sulla via Francigena, che in epoche diverse vide il passaggio di figure rilevanti del mondo politico ed ecclesiastico europeo.

Nel 1205 a San Quirico si tenne la Dieta della Legge Toscana, per trovare un’intesa fra le varie città circa il comportamento da tenere nei confronti di Montepulciano, che non voleva sottostare a Siena.

Non ci fu nessuna tregua, e infatti Siena e Montepulciano continuarono il conflitto per parecchio tempo.

La struttura urbana è medievale, con una cinta muraria nella zona nordest, poi la collegiata – splendida e semplice allo stesso tempo – che si staglia sul cielo quasi come un disegno.

Palazzo Chigi del XVII secolo è attribuibile al cardinale Chigi, un’opera bomboniera che caratterizza questo paesaggio e questa cittadina, dove i pezzettini di narrazione storica si sposano con la dolcezza poetica dei paesaggi.

La Chiesa di San Francesco è la Chiesa della San Quirico mistica, apprezzabile anche dagli amanti di arte sobria, con rimaneggiamenti e accenni di gusto gotico; sull’altare maggiore la bellissima Madonna attribuibile al  Della Robbia.

Infine la strada in campagna: profondità, estensione, opportunità di riflessione ed azione con le camminate o biciclettate verso i paesi circostanti; il verde si fa curvature ed allungamenti interminabili…girare con la cartina, sembra sempre un binocolo sulla natura che man mano si allontana.

Un aperitivo verso l’Infinito.

A due passi Bagno Vignoni: le terme per rilassarsi e apprezzare la potenza del creato. Chi vi scrive ha avuto la fortuna per due volte di pernottare a Casa Lemmi, bed and breakfast di fronte a Palazzo Chigi. Qui ha trovato amicizia, simpatia, accoglienza grazie ad una splendida coppia, Antonio e Rossana Geraci, che gestivano le attività… A loro un abbraccio.  

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