ALLE ORIGINI DELL’ISLAM: MAOMETTO E I POPOLI DEL LIBRO

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images0EXLDMPN A Ebrei e Cristiani il Corano dedica alcune sure specifiche: “Combattete quelli che non credono in Dio e nell’ultimo giorno, quelli che ritengono lecito ciò che Dio e il suo Messaggero hanno dichiarato illecito e, fra coloro cui fu dato il Libro, quelli che non professano la religione della verità. Combatteteli finché non paghino umilmente il tributo, a uno a uno…” (IX, 29). Ancora più esplicito Maometto lo è nella sura 98, versetto 6: “In verità, quelli fra la gente del Libro che non credono e gli idolatri finiranno nel fuoco della gehenna e vi resteranno per sempre: sono la feccia del creato!”.

In un hadith di grande importanza, il Profeta delinea tre possibilità che i Musulmani hanno il dovere di presentare agli infedeli: “Invitateli ad accogliere l’Islam; se acconsentono, accettateli e abbandonate la lotta… Se rifiutano, chiedete loro la gizyah (una tassa sulla persona, fondamento di un intero sistema pensato per soggiogare Ebrei, Cristiani e Zoroastriani). Se accettano di pagarla, accettatela e astenetevi dalla lotta. Se invece si rifiutano di pagare la tassa, chiedete aiuto ad Allah e preparatevi a combattere”. In molte società islamiche, ancora oggi, la legge relega gli Ebrei, i Cristiani e gli altri non Musulmani in uno status d’inferiorità. La legge islamica li chiama dhimmi, ossia “protetti”, e la dhimmitudine non è affatto cosa del passato: in Iraq i pochi Cristiani ancora rimasti, per sopravvivere, devono cercare la protezione di qualche potente clan musulmano. Spesso situazioni analoghe devono affrontarle i Cristiani copti d’Egitto. Inoltre va ricordato che l’apostasia (la conversione dall’Islam ad altra religione) costituisce un peccato capitale. In molti Paesi, dove pure non vige la sharia (legge civile fondata sul Corano), i Cristiani e gli Ebrei non hanno personalità giuridica e vengono discriminati, specie nelle cariche pubbliche. Questa è stata una delle ragioni che hanno spinto milioni di Cristiani del Medio Oriente ad abbandonare la loro terra, che pure fu la culla del cristianesimo.

 

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