APOTEOSI DEL VELO IN IRAN: VELATE E “MAL VELATE”

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iran_veloLeggiamo e proponiamo ai nostri lettori un passo di “Generazione del fronte”, il recente ed interessante volume del noto sociologo Renzo Guolo  (Guerini & Associati, Milano, 2008, euro 16,50, pagg . 154):

“L’islamizzazione forzata della società inizia con una massiccia campagna di epurazione delle donne laiche, considerate, per il loro stile di vita, “equivoche”. I comitati di purificazione guidati dagli islamisti concentrano la loro attenzione sulla presenza femminile nell’amministrazione pubblica. La campagna di epurazione, poi allargata al settore privato, sfocia nel licenziamento di migliaia di donne che occupano posizioni dirigenti; altre, in proporzioni analoghe, saranno ritenute “non affidabili” e indotte a chiedere il prepension amento. Tra le epurate, quelle che mal sopportano l’idea di vivere in un regime autoritario-religioso, e potranno permetterselo, migreranno in Occidente; le altre dovranno velarsi.

E’, dunque, alla copertura del corpo femminile che la Repubblica Islamica affida la separazione tra puro e impuro fuori dalla sfera familiare. Secondo tradizionalisti e islamisti, uniti sulla questione dei costumi, il velo ristabilisce simbolicamente la separazione tra sessi che caratterizza l’ordine islamico. Traccia il limite del lecito: una donna non velata può essere vista solo da uomini appartenenti alla famiglia con i quali i rapporti sessuali sono interdetti o da bambini o da anziani.” (Generazione del fronte,Renzo Guolo, pag. 53)

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