BENEDETTO XVI: GLI ERRORI DEL MARXISMO

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marx.jpg La recente enciclica “Spe Salvi” dedica alcune pagine, quanto mai eloquenti, alle false speranze suscitate negli ultimi quattro secoli dalle correnti filosofiche della modernità.

Benedetto XVI confuta – in un processo che da Bacone giunge a Marx – le illusioni ideologiche generatrici di conseguenze nefaste per la storia dell’umanità. Il Papa condanna illuminismo, relativismo, marxismo.

Ecco, in particolare, cosa dice l’enciclica a proposito dell’ideologia socialcomunista (paragrafi 20-21).

“… Dopo la rivoluzione borghese del 1789 era arrivata l’ora per una nuova rivoluzione, quella proletaria: il progresso non poteva semplicemente avanz are in modo l ineare a piccoli passi. Ci voleva il salto rivoluzionario … La rivoluzione poi si è anche verificata in modo più radicale in Russia. Ma con la sua vittoria si è reso evidente anche l’errore fondamentale di Marx. Egli ha indicato con esattezza come realizzare il rovesciamento. Ma non ci ha detto come le cose avrebbero dovuto procedere dopo. Egli supponeva semplicemente che con l’espropriazione della classe dominante, con la caduta del potere politico e con la socializzazione dei mezzi di produzione si sarebbe realizzata la Nuova Gerusalemme. Allora, infatti, sarebbero state annullate tutte le contraddizioni, l’uomo e il mondo avrebbero visto finalmente chiaro in se stessi. Allora tutto avrebbe potuto procedere da sé sulla retta via, perché tutto sarebbe appartenuto a tutti e tutti avrebbero voluto il meglio l’uno per l’altro. Così, dopo la rivoluzione riuscita, Lenin dovette accorgersi che negli scritti del maestro non si trovava nessuna indicazione sul come procedere. Sì, egli aveva parlato della fase intermedia della dittatura del proletariato come di una necessità che, però, in un secondo tempo da sé si sarebbe dimostrata caduca. Questa fase intermedia la conosciamo benissimo e sappiamo anche come si sia poi sviluppata, non portando alla luce il mondo sano, ma lasciando dietro di sé una distruzione desolante. Marx non ha solo mancato di ideare gli ordinamenti necessari per il nuovo mondo – di questi, infatti, non doveva più esserci bisogno. Che egli di ciò non dica nulla, è logica conseguenza della sua impostazione. Il suo errore sta più in profondità. Egli ha dimenticato che l’uomo rimane sempre uomo. Ha dimenticato l’uomo e ha dimenticato la sua libertà … Credeva che, una volta messa a posto l’economia, tutto sarebbe stato a posto. Il suo vero errore è il materialismo: l’uomo, infatti, non è solo il prodotto di condizioni economiche e non è possibile risanarlo solamente dall’esterno creando condizioni economiche favorevoli…”

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