BUON NATALE! (di David Taglieri)

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Siamo giunti a Natale e non vorremmo che fosse l’occasione per i soliti buoni propositi che profumano di frasi affettate e formalismi ampollosi; speriamo di avvicinarci ad un momento di reale riflessione nell’anno del Giubileo, con una Roma impreparata – a causa di un’amministrazione poco competente – ma che mantiene grande il suo cuore, pronta ad abbracciare il mondo verso un 2025 importante.

Il Papa ha invitato le persone a non mettere da parte e a parte gli anziani, quelli che un tempo erano i vecchi saggi che intrattenevano le famiglie numerose con racconti e perle di saggezza, per aver vissuto un tempo ed il Tempo; volgere lo sguardo al presente e alle radici della nostra storia.

La solitudine rappresenta infatti una delle sofferenze principali di questa epoca di facciata, anche se formalmente interconnessa, ma priva di abbracci, umanità, empatia e sensibilità.

Con il tatto ed il sorriso dovremmo davvero ristabilire un contatto, come cantavano gli Stadio; Papa Francesco, lo ricorda anche Chiara Catone su la Discussione, ha ricordato la genealogia di Gesù, che ci fa ripensare agli Antenati, ai Nonni, alla Ricchezza Morale dei loro insegnamenti. La loro vicinanza incarna una risorsa preziosa e reale.

Il Pontefice si è soffermato anche sul concetto di dono: la trasmissione della vita intergenerazionale con un filo invisibile e reale che genera legame e unisce la memoria delle famiglie e della Famiglia.

Speriamo allora che l’informazione ricominci a fare formazione, lontana dalle trasmissioni mediatiche che inventano litigi e producono pettegolezzi, con il trend recente di contrapporre uomini e donne, anche per divulgare finzioni di un patriarcato di fatto inesistente almeno nella società occidentale.  

Che il Natale e queste festività siano un momento di riflessione alta ed ispirata; che nel mondo del lavoro l’Italia riparta ripristinando i tavoli del dialogo con il ritorno ad una destra che sia davvero sociale ed ancorata alle radici cristiane e – se possibile – con una sinistra collaborativa, che rammenti le proprie vecchie istanze sociali dimenticate nei salotti della Roma bene.

Disconnettiamoci un pò dai social e da internet e puntiamo le antenne verso qualcosa di più nobile ed elevato. Il Natale, infatti, ci ricorda che non è tutto qui, anzi, spesso nel qui ed ora ci lasciamo trasportare dalla frenesia e lasciamo nel cassetto del dimenticatoio il tempo perduto: quello dedicato al pensiero, alla noia creativa, alla riconnessione con noi stessi. 

Santo Natale a tutti.