C’E’ UNA FARFALLA DENTRO DI NOI (recensione a cura di David Taglieri)

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Nella crisi che stiamo attraversando, economica, politica, valoriale e anche antropologica, è sempre più difficile parlar e d i emozioni e sentimenti con parole semplici, sopratutto in una epoca caratterizzata da volgarità, spudoratezza e perdita dell’interiorità.

C’è una farfalla dentro di noi< /em>“, di Paolo Mosca (pagg 141, Edizioni Sperling e Kupfer), rappresenta quel dialogo ininterrortto incominciato con stati d’animo, fra Mosca scrittore ed il lettore, in una atmosfera particolarmente intima che confonde i due momenti, scrittura e lettura, elevandoli al connubio Pensiero-Azione, per analizzare con genuinità e passione quello che è dentro di noi.

L’Autore sembra prendere per mano il lettore, e con lui incontra i piccoli e grandi problemi della vita di tutti i giorni che ci ricordano al tempo stesso lo stupore della meraviglia e l’eccezionalità dell’essere al mondo, così come la quotidianità legata alla routine ed alla ripetizione, momenti che rappresentano esistenza e che non possono essere considerati qualcosa da snobbare.

Che fare davanti alle emozioni, esser duri e tirar dritti o lasciarsi coinvolgere, mantenendo però sempre ferme le lezioni della razionalità e del buon senso?

Nel mondo la meschinità e le difficoltà create in maniera isterica dall’uomo stesso cercano di fermare il volo di quella farfalla che si trova al di sopra di ogni creatura, e che proietta bene come figura le aspettative, i desideri, i sogni dell’animo umano, man mano inquinati dal pensiero corrente, conformista e smaliziato, cinico e strafottente.

La farfalla non si arrende ai venti del pessimismo e resiste con la Fede, che alim enta Grandi Id eali e compiti di alto spessore.

Inoltre assecondarla vuol dire virare verso l’alto i nostri pensieri, trasformare le angoscie in coraggio e in volontà di sacrificio per l’Invisibile, che diviene poi gioia ed allo stesso tempo grazia; arrivare a dare un senso alla vita a fine giornata.

L’ottimo Mosca, chiosando, è andato incontro a critiche e feroci polemiche per il suo ottimismo del cuore e della mente, e per i riferimenti alla Fede; lo ricordiamo in alcune puntate del Costanzo Show, trasmissione anni ’90, difendersi con grande classe e signorilità dalle urla e dal becerume dei salotti politicamente corretti, che lo additavano come banale e borghese, sempre in accezione negativa.

Oggi nutrire sentimenti, esporre pubblicamente simboli di fede, cercare la Verità e difendere il Passato e i Valori è quasi trasgressione.

I capitoli sono brevi ma densi di contenuti in un linguaggio snello e fluido.

All’inizio – premette Mosca – il suo tentativo vuole essere quello di rendere le parole in note musicali, tutte in maggiore, melodie per conciliare la serenità, la dolcezza interiore, la sofferenza che, ben manovrata, può mutare in gioia ed aiuto per il prossimo. 

Non bisogna abbattersi se la vita di ogni giorno suona con note in minore o, come direbbe Morandi, con note stonate, ciò che è impotante è ascoltare ed eseguire il concerto dentro sè stessi, senza aspettare gli applausi, che spesso sono fuorvianti e che con l’audio comunicano allo spettatore sensazioni di sicurezza finta e mascherata.

E batte quella farfalla le ali nel cielo e nella giostra dei pensieri, batte con forza misteriosa, protegge con delicatezza quel cuore, e va al di là delle scosse elettriche, dei massaggi disperati e disperanti, perché c’è uno spirito dentro di noi che viene dall’Assoluto; non siamo solo sangue, corpo, sudore, relazioni, ma soprattutto Anime.

Gli scettici dicono che è stata nostra madre a darci quei battiti; Mosca sostiene che madre è ruolo collaborativo di accoglienza, ricezione e dolcezza, ma il Principio Primo si chiama Dio.

Serve un suono che ne comunichi la Potenza, e la farfalla immagine naturale è una ancella intermediaria che vola sulle nostre spalle e dice di non arrendersi mai…Voliamo insieme nel concerto di questa alba-orchestra che è luce ed armonia, tante metafore in questo libro che rende pensieri poesia e viceversa, il sole dirige gli strumenti sul podio rosso papavero, le nuvole violini, il vento è continuazione, il pianoforte si fa arpa e devia il presente ed il futuro sulla rotta del passato.

Rinascere mai morire è il capitolo dedicato all’amicizia. Gianni Caiafa è un amico di lunga data dell’autore: spalla di comici napoletani, ha sempre vissuto di riflesso, come direbbe qualcuno, una vita da mediano.

Improvvisamente viene colpito da ictus, per 15 giorni consecutivi Mosca lo cerca per avere notizie dalla moglie, poi un giorno lo raggiunge una chiamata – Ti passo mio marito -.

E lui – ti voglio bene – a ripetizione, diceva quello soltanto, un bambino rinato, una seconda vita; la mente riflette su una minuscola vena che fa tornare bambini, incoscienza che parla la lingua dell’essenziale.

Per la società è finito, per la moglie, gli amici e per chi lo ama è un vecchio bambino, miracolo di Dio e dell’esistenza: bisogna tornare bambini non per demenza, giovanilismo o incidenti, ma nel cuore e nei progetti, nella  purezza e nella meraviglia.

E poi i viaggi: è bello spostarsi, conoscere nuove realtà; ma non condividerli con la nostra farfalla che ci svolazza facendo riconsiderare noi stessi e il Mondo, è come viaggiare a metà.

Viaggia poco Mosca, ma viaggia per Roma, i vicoli, le piazze, gli anfratti, la Roma sparita ignorata dal classico turista intelligente e anche un pò cafone; anche qui la farfalla è intorno a noi e mostra le meraviglie dei paesaggi e  della impareggiabile arte capitolina.

In conclusione la pubblica professione della fede cattolica durante una apparizione televisiva, fischiata, oggetto di smorfie e diffidenza, gli procurò allontanamenti dalle terrazze della Roma bene, bollato come fanatico e presuntuoso.

E se si fosse proclamato appartenente ad altra religione, si domanda?

E tutto perchè parlando di attualità lo scrittore lombardo aveva osato una allegoria con il Vangelo.

Biosgna salvare quella farfalla che è dentro di noi, ognuno ne ha una nel cuore, aprire la porta e lasciarle spiccare il volo verso l’Infinito è un antidoto contro il Pessimismo, e un passetto verso la Felicità.

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