CESARE  IL  RIFORMISTA (di Claudio Tescari)

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Di Caio Giulio Cesare, uno dei protagonisti della Storia, sono famose le vittorie militari, la presa di potere e l’instaurazione dell’Impero e soprattutto la tragica morte. Vi sono alcuni aspetti della sua vita – meno noti – che ne fanno anche un uomo di pace ed un innovatore. La sua nascita fu quasi fatale alla madre, se il medico non avesse deciso di effettuare l’intervento chirurgico, da allora noto come parto Cesareo.

Quando divenne Console per la prima volta, nell’anno 59 a.C., Cesare era da tempo Pontefice Massimo ed abitava nella Regia, una specie di alloggio di servizio per il capo dei sacerdoti romani, sito nel Foro, luogo in cui si conservavano dal 131 a. C. gli Acta diurna, cioè la raccolta quotidiana delle notizie di cronaca relative a matrimoni e divorzi, nascite e morti, deliberazioni del Senato e dei magistrati, spettacoli, reati e condanne. Cesare decise di rendere di pubblico dominio tali notizie, facendole scrivere su una tavola appesa al muro della Regia e scialbata col gesso ogni giorno. In tal modo, Cesare fornì ai posteri l’idea del giornale quotidiano e dell’uso propagandistico dell’informazione. Per 300 anni, infatti, questo fu un mezzo usato dagli Imperatori per manipolare le notizie e per alimentare la propria popolarità. Lo storico Tacito, che consultò ed utilizzò gli Acta diurna conservati in copia nella Regia, tuttavia diffidava della loro attendibilità. I librai che operavano in Roma facevano copiare gli Acta e li vendevano a coloro che volevano inviarli ad amici e parenti lontani dall’Urbe, ma che desideravano essere al corrente con i fatti ed i pettegolezzi della città.

Nell’anno 46 a.C., Cesare era ormai padrone di Roma e si dedicò anche ai problemi pratici che risolse con decisioni drastiche: la riforma del calendario Giuliano comportò che dal 45 a.C. l’anno iniziasse ad essere come noi lo conosciamo ovvero con 365 giorni e un quarto di durata. L’adeguamento del vecchio calendario al nuovo comportò una durata di 432 giorni per l’anno 46, grazie a due mesi intercalari inseriti per compensare i 67 giorni di differenza. Con Cesare ebbe inizio la circolazio ne forzosa delle monete di stato romane (i sesterzi coi loro multipli e sottomultipli sostituirono le monetazioni locali) e l’uso obbligatorio di unità di peso e di misura comuni in tutti i territori soggetti, per favorire l’unificazione e l’omogeneizzazione dei popoli conquistati ed alleati. Un’altra legge del 45 a.C. proibì a Roma e nelle altre città la circolazione diurna dei carri e dei privati a cavallo, facendo dei centri abitati delle zone pedonali per 10 ore – dall’alba al tardo pomeriggio – con pochissime eccezioni, relative soltanto ai cortei trionfali e circensi, alle manifestazioni religiose ed al trasporto di materiali edilizi per le opere pubbliche. Questo provvedimento incrementò presso i ricchi l’uso delle lettighe e delle portantine, anche a noleggio, quasi delle antenate dei taxi.

Ma le Idi di Marzo del 44 a.C. e le coltellate dei congiurati spensero la vita di Cesare ed i suoi programmi per il futuro. Innanzitutto la deviazione del Tevere dietro il colle Granicolo e lo scavo di un nuovo alveo per far sfociare il fiume non ad Ostia, ma a Terracina (l’idea di deviare il fiume fu riproposta da Garibaldi dopo la presa di Roma). Poi l’apertura di un canale navigabile con il taglio dell’Istmo di Corinto, progetto che fu ripreso ed iniziato un secolo dopo da Nerone con i primi scavi, tuttora visibili (il canale attuale di circa 6 chilometri, è stato inaugurato dai Greci nel 1893). Inoltre, Cesare si proponeva di muovere guerra ai Parti e conquistare la Mesopotamia – da loro abitata – fino al Golfo Persico. L’idea fu ripresa da Marco Antonio e Cleopatra, ma non fu portata a compimento. Tale conquista fu poi effettuata da Traiano, ma fu una breve occupazione a causa delle continue rivolte degli abitanti. L’Imperatore Adriano ereditò l’impero e questa situazione e si affrettò a ritirare le truppe su un confine più settentrionale e soprattutto più tranquillo. L’occupazione del territorio dell’attuale Iraq, evidentemente, è sempre stata problematica.

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