CHAVEZ: PETROLIO E RIVOLUZIONE (L’Ora del Salento, 2 giugno 2007, pag.11)

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chavez.jpg OSSERVATORIO GEO-POLITICO (a cura di Roberto Cavallo)

Obiettivo ancora puntato, questa settimana, sul Venezuela del Presidente Hugo Chavez.
Il ruolo che il paese sudamericano sta giocando sul piano internazionale, infatti, non è per nulla trascurabile. In politica estera il premier è davvero infaticabile: ispirato all’ideologia di Fidel Castro, “padre” di tutt e l e rivoluzioni, e dello spagnolo Zapatero, Chavez intende coagulare contro gli Stati Uniti le forze anti-imperialiste del continente.
L’operazione, che si avvale di fiumi di petrodollari, finora è perfettamente riuscita con la Bolivia di Morales, con l’Ecuador di Correa, con il Nicaragua del sandinista Ortega.
Cile, Brasile e Argentina, che pure hanno governi di sinistra, per il momento mostrano posizioni più moderate nella crociata anti-Bush.
Di conseguenza Chavez è in collisione di rotta con i governi moderati di Colombia e Perù, e offre sostegno logistico a terroristi e guerriglieri colombiani che sconf inano in Venezuela.
Questa frenetica attività in politica estera è sostenuta dagli enormi guadagni derivanti dalla vendita del petrolio, che sebbene gestita interamente dallo Stato, non ha consentito il decollo economico del paese.
Il mensile Radici Cristiane (n°23, aprile 2007, pagg.18-20) evidenzia come il programma governativo delle “Missioni”, considerato da Chavez il cuore della propria politica sociale, ha comportato solo una limitata e parziale redistribuzione dei proventi derivanti dalla vendita del petrolio. Nella classifica del benessere redatta dall’ONU, in sei anni il Venezuela ha perso 30 posti, situandosi molto più giù della Corea del Sud, del Cile e del Messico, che pure è 53°.
Nelle statistiche relative alle libertà economiche, poi, il Venezuela è al 126° posto su 130.
Sebbene i risultati della politica sociale siano comunque controversi, e nonostante le statistiche governative rilevino che la povertà si è ridotta sensibilmente, secondo i dati forniti dall’Università Cattolica “Andres Bello” di Caracas, negli anni della presidenza Chavez non vi sarebbero stati sostanziali miglioramenti nella lotta alle povertà.
Quello che invece senza dubbio è aumentato a dismisura è il livello di violenza criminale e di pericolosità soci ale, anche in conseguenza delle scelte governative di indirizzare al Ministero della Difesa investimenti che sono 80 volte superiori rispetto a quelli destinati al Ministero degli Interni e della Giustizia.

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