“L’atto non era secretato e non c’è stata nessuna rivelazione.”
Questo quanto avrebbe sostenuto l’On.le Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia ed esponente di Fratelli d’Italia, davanti ai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, l’accusa fin da subito sbandierata dalle sinistre unite, e recepita dalla Procura di Roma, che adesso indaga.
L’atto oggetto del recente contenzioso politico e giudiziario riguarda la visita fatta da alcuni parlamentari del PD all’anarchico Alfredo Cospito, condannato al 41 bis, e alcuni dialoghi dello stesso Cospito con taluni boss di Cosa Nostra.
A nulla è valso che il Ministro Nordio vada ripetendo – da giorni – che quegli atti non erano secretati.
Probabilmente l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter non ha davvero insegnato niente alla sinistra, che sconfitta alle urne brandisce ad ogni piè sospinto l’arma giudiziaria. Come ai vecchi tempi, come sempre e… infischiandosene degli attentati e delle minacce provenienti dalla galassia anarchica.
E purtroppo c’è una parte della magistratura che a questo gioco (il vecchio gioco dei tempi di Michele Santoro, tanto per intenderci) pare prestarsi volentieri, tentando di condizionare la politica e violando quelli che sono i principi della separazione dei poteri, insiti in qualsiasi sistema democratico.
Speriamo che in questo caso l’iscrizione nel registro degli indagati dell’On.le Delmastro sia solo un atto dovuto…
Inoltre: se l’atto casus belli della presunta rilevazione e utilizzazione del segreto d’ufficio non era secretato, come mai l’indagine a carico di Delmastro è invece finita sui giornali? Quella sì che doveva essere coperta da segreto istruttorio!
Quindi siamo al paradosso che mentre per il Ministro Nordio i documenti da cui l’On.le Delmastro avrebbe attinto informazioni non sarebbero secretati, è sicuramente invece coperta dal segreto l’indagine a suo carico, proprio quella che da ieri campeggia su tutti i siti di informazione…
