CINA: LE DONNE UIGURE VENGONO PERSEGUITATE. E LE FEMMINISTE CHE FANNO?

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Stuprate, costrette a sposare cinesi di etnia han, rinchiuse nei terribili campi per la trasformazione attraverso l’educazione e uccise. Perché le femministe occidentali ne ignorano la tragedia?

Il femminismo, un movimento che ha significato così tanto per così tante persone, incentrato sul convincimento che donne e uomini abbiano pari diritti e debbano godere di pari opportunità, e sull’idea che difendere anche in modo organizzato per tutelare i diritti e gli interessi della donna sia un punto fondamentale di ogni società sana.

Nel nostro mondo moderno le società occidentali indirizzano ogni politica, ogni dichiarazione, ogni caso giuridico per evidenziare le questioni d’interesse femministe sollevate dall’attualità. Ci s’indigna, cioè, oppure si gioisce per le vittorie sociali, e ancora ci si organizza e ci si batte. Questa dedizione per ottenere pari opportunità e un mondo migliore per le donne è ammirevole, eppure il movimento femminista esita a pronunciarsi in modo diretto su alcuni nodi spinosi di natura geopolitica in aree del mondo dove gli abusi congro le donne sono all’ordine del giorno.

Per comprendere lo stato dei diritti delle donne in certi Paesi occorre scavare con cura sotto la superficie. Impegnate a costruite una società utopica a casa nostra, il problema vero sorge quando s’ignorano alcune delle cose orrende che accadono alle donne in altri luoghi del mondo. Una situazione particolarmente orribile su cui il mondo in gran parte tace è la condizione in cui versano oggi in Cina le donne uigure, sia nei territori che la Cina ha occupato sia altrove.

Nel Turkestan orientale, per esempio, le donne hanno il divieto di praticare la propria religione e di parlare la propria lingua madre…

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