COME ANDARE A MESSA E NON PERDERE LA FEDE: LIBRO-PROVOCAZIONE DI MONS. NICOLA BUX (di Francesco Cavallo)

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Mons. Nicola Bux è sacerdote dell’ Arcidiocesi di Bari. Importante teologo e liturgista, ha studiato e insegnato a Gerusalemme e Roma ed è Professore di liturgia orientale, di liturgia comparata e di teologia dei sacramenti in diverse facoltà teologiche.

E’ consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per le Cause dei Santi e consulente della rivista teologica internazionale “Communio”.

E’ stato nominato da Benedetto XVI consultore della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti e dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice.

E’ stato perito al Sinodo dei Vescovi sull’Eucaristia ed al recente Sinodo dei Vescovi sul Medio Oriente.

E’ scrittore e conferenziere, autore di oltre quaranta saggi, tradotti anche in altre lingue, e di decine di libri di importante diffusione nazionale ed internazionale.

E’ considerato di sensibilità molto vicina a Papa Benedetto XVI, delle cui idee è raffinato esegeta ed efficace divulgatore.

La sua recente fatica letteraria “Come andare a Messa e non perdere la Fede” (Edizioni Piemme) è stata presentata in Vaticano lo scorso 2 Marzo 2011 dai cardinali Cañizares Llovera, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

Nel suo libro Mons. Bux affronta il problema delle celebrazioni eucaristiche lunghe e stiracchiate, delle omelie talvolta incomprensibili e noiose, dei simboli e dei gesti liturgici che non dicono più nulla, né ai fedeli né ai praticanti occasionali… In Italia la frequenza al la S. Messa domenicale è in calo costante e si aggira su una media di 15 persone su 100. Diversi cattolici disertano l’Eucaristia celebrata in parrocchia perché dicono «di annoiarsi a Messa» o «di non capire quello che vi accade». Per altri le letture della Bibbia appaiono anacronistiche, incenso e genuflessioni sono solo orpelli devozionali e l’elevazione di calici e libri sacri mero folclore, lontano da ogni autentica spiritualità…

A fronte di tali problematiche Mons. Bux offre un prontuario di indicazioni semplici e pratiche per chi vuole riavvicinarsi al rito della S. Messa cercando di comprenderne il significato originario: quello che gli diede Gesù nell’ultima cena con i dodici Apostoli a Gerusalemme, prima di morire sulla croce.

Una citazione dell’Autore riassume il senso dell’opera: «La liturgia, e in particolare la celebrazione eucaristica, riflette un barlume della bellezza infinita del Creatore. Nelle nostre celebrazioni domenicali manca da ormai troppo tempo il “senso del bello”».

 

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