COME LA CHIESA CATTOLICA HA COSTRUITO LA CIVILTA’ OCCIDENTALE

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“Deve essere frustrante essere uno storico dell’Europa medievale: per quanto si lavori e per quante prove si producano a dimostrazione del contrario, è ancora estremamente diffusa la convinzione che il Medioevo fu un periodo intellettualmente e culturalmente sterile, e che la Chiesa null’altro lasciò in  eredità all’Occidente se non la repressione.”

Con queste parole esordisce lo storico americano Thomas E. Woods Jr. nel suo volume “Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale”, tradotto e pubblicato in Italia da Cantagalli ( Siena, 2007, pagg. 270).

L’immagine dei “secoli bui” prodotta dall’Illuminismo e veicolata dalla scuola pubblica resiste, infatti, anche agli approfondimenti scientifici più qualificati e rigorosi. Ben vengano allora testi come quello di Thomas Woods, che fanno giustizia degli innumerevoli luoghi comuni anti-cristiani.

I detrattori del Medio Evo sorvolano, per esempio, sul fatto che fu proprio nell’Europa dei cosiddetti “secoli bui” che si sviluppò, grazie alla Chiesa cattolica, il sistema universitario. Woods sottolinea come il dibattito intellettuale in quelle università fosse libero e privo di restrizioni: “L’esaltazione della ragione umana e delle sue capacità, l’impegno in un dibattito rigoroso e razionale, una promozione dell’indagine intellettuale e dello scambio di idee – tutti elementi promossi dalla Chiesa – fornirono la cornice alla Rivoluzione scientifica, un fenomeno sconosciuto alle altre civiltà.” (pagg. 11-12).

Se generalmente si riconosce il contributo dato dai monaci medievali alla preservazione dei classici attraverso la copiatura dei codici (ma Umberto Eco con “Il nome della rosa” mirava a minare pure questa certezza!), non molto si sa di quanto i monaci fecero per bonificare il territorio, dando all’Europa una rete di fattorie modello e di centri di allevamento. Non a caso ancora oggi i prodotti delle erboristerie monastiche (per quanto di esse rimane) sono particolarmente apprezzati e ricercati.

Ma soprattutto si dimentica che, come ricorda un altro storico anglosassone, Christopher Dawson, “…la Chiesa dovette assumersi il compito di introdurre la legge del Vangelo tra popoli che consideravano l’omicidio l’occupazione più onorevole e la vendetta sinonimo di giustizia.” Era il mondo dei barbari, della cui lingua i Romani erano appena riusciti a mettere insieme le parole “bar, bar, bar”, da cui probabilmente è derivato il termine “barbaro”.

Quel mondo sconosciuto e feroce, che aveva mandato a pezzi l’impero di Roma, fu trasformato dalla Chiesa in una nuova civiltà. Lo vedremo meglio la settimana prossima.

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