CORTE EUROPEA DI STRASBURGO: RELATIVISMO IN AZIONE

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2345_fotogrande1_zapateroLa recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sulla rimozione dei crocefissi dai luoghi pubblici, come prevedibile, ha fatto scuola. In S pagn a hanno subito cavalcato la tigre i socialisti del premier José Luis Rodriguez Zapatero, che h anno v arato una mozione con cui si invita il governo a legiferare per rimuovere i simboli religiosi dagli spazi pubblici. La proposta – ci racconta “Il Messaggero” del 4 dicembre 2009 – è già passata alla Camera e nei prossimi mesi si potrebbe tradurre in legge. Molto dura la reazione della Chiesa spagnola, che con l’arcivescovo di Oviedo, Mons. Jesùs Sanz, ha denunciato la strategia del governo “…volta a smontare la storia del nostro popolo”. D’altronde da tempo la Chiesa iberica conduce un duro braccio di ferro contro i socialisti di Zapatero sulla tutela della vita umana nascente, conculcata da un presunto “diritto di aborto”.  Ma che la Corte europea di Strasburgo sia diventata l’emblema e il crocevia del relativismo continentale lo dimostra la nuova azione legale intentata da tre donne irlandesi contro la legislazione del proprio Paese in tema di aborto. L’Irlanda è rimasta una delle poche Nazioni dove il diritto del concepito a venire alla luce è ancora tutelato dalla legge, legge che permette l’interruzione della gravidanza solo nel caso estremo di pericolo grave per la donna. Ma sull’esempio della legislazione spagnola ultra abortista (che consente anche alle ragazzine di 16 anni di interrompere la gravidanza senza dover informare i genitori), alla Corte europea di Strasburgo adesso viene chiesto il riconoscimento del “diritto di aborto” nella sua forma più “assoluta”. Vista la sentenza sul crocefisso, probabilmente la Corte si adeguerà condannando l’Irlanda cattolica. Insomma, strappare i crocefissi dalle aule e i bimbi dal ventre delle mamme, dissolvere la famiglia tradizionale e i simboli della cultura cristiana: ecco il programma della sinistra relativista europea. In controtendenza a tutto ciò si pone il recente disegno di legge presentato dal PdL al Senato italiano (firmatari Gasparri, Quagliarello, Bianconi) a favore della capacità giuridica del concepito. Sarebbe forse opportuno che i cattolici ne tenessero conto. Non a caso lo scrittore spagnolo Juan Manuel De Prada, convertito al cattolicesimo dopo un passato libertino e oggi collaboratore dell’Osservatore Romano, così scrive sul settimanale Tempi (n°46, 18 novembre 2009, pag. 14): “La furia autodistruttiva qui da noi non è superiore a quella in azione in altri Paesi europei. Certamente qui è all’opera un certo senso di rivincita laicista contro la Spagna figlia guerriera della cristianità, fulcro di imprese belliche e non belliche come la Controriforma e l’ evangelizzazione delle Americhe. La Spagna è un pezzo importante della partita che si sta giocando. Ma la regina della partita è un’altra. E’ all’Italia che si vuole dare scacco matto.”

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