CRISTINA DI BORBONE DUCHESSA DI SAVOIA (Il Corriere del Sud)

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9788877070524g.jpg Cristina di Borbone (1606-1663) fu figlia del re di Francia Enrico IV e di Maria de’Medici. Suo fratello Luigi XIII sarà re di Francia, mentre le sorelle Elisabetta ed Enrichetta saranno regine rispettivamente di Spagna e di Inghilterra. Ad appena 13 anni, come allora era costume, andò in sposa al principe di Piemonte Vittorio Amedeo.

In quei tempi il Regno di Sardegna era ancora da venire, per cui la Savoia, il Piemonte (ma senza il Monferrato) e la Valle d’Aosta costituivano il Ducato di Savoia. Cristina grazie al suo matrimonio ne divenne la Duchessa. Dopo la morte del suocero Carlo Emanuele I e del marito, avvenuta nel 1637, quando lei aveva 31 anni, divenne reggente per conto del figlio Francesco Giacinto, che morirà prematuramente l’anno successivo ad appena sei anni. Gli succederà l’altro erede, Carlo Emanuele II, che nel 1638 aveva appena quattro anni. Cristina di Borbone si trovò così a reggere il piccolo Stato in un momento denso di avvenimenti burrascosi. Le dottrine sull’assolutismo regio, allora in gran voga, furono, ancor più delle divisioni religiose fra cattolici e protestanti, all’origine delle guerre che sconvolsero per oltre 30 anni l’Europa. Più che dai legittimi monarchi l’assolutismo era personificato da potenti primi ministri, come Richelieu e Mazzarino in Francia, il Duca di Lerna e il Duca di Olivares in Spagna. Non a caso proprio in Francia e in Spagna si sollevarono rivolte autonomiste ed anti-centraliste (anche se con connotazioni diverse), destinate comunque ad essere stroncate.

Era quindi inevitabile che stretto fra la Francia ad ovest e i domini spagnoli in Lombardia, il piccolo Ducato si trovasse come un vaso d’argilla in mezzo a vasi di ferro: una scelta di campo era di fatto inevitabile. Ma non fu solo l’origine francese e il fatto di essere sorella del Re di Francia a spingere la “Madama Reale” a favore del potente vicino d’Oltralpe. Il XVII secolo aveva oramai sancito l’inizio della decadenza spagnola, e Cristina di Borbone comprese fin da subito da quale parte ormai pendesse l’ago della bilancia. I pur cattolici governanti di Francia stringevano alleanze con tutti i protestanti d’Europa p er contrastar e e distruggere gli Asburgo di Spagna e Austria. E tale coalizione alla lunga risultò vincente.

Il Cardinale Maurizio di Savoia e il Principe Tommaso di Carignano, fratelli del defunto Vittorio Amedeo di Savoia nonchè cognati di Cristina, accusarono la Duchessa (non a torto!) di aver svenduto lo Stato, da sempre tradizionale alleato della Spagna, a Richelieu. Il Ducato fu così sconvolto dalla guerra civile, con i suoi strascichi di violenze e pestilenze, fra il partito filo-francese dei “madamisti” e quello filo-spagnolo dei “principisti”. Un contrasto che di fatto ebbe fine solo nel 1642 col passaggio dei due Principi al servizio della Francia.

Il libro di Simonetta Ronco per la collana delle biografie storiche delle “Edizioni del Capricorno” (Torino, 2005, pagg.187, euro 13,00) delinea con estrema ricchezza di particolari la vicenda privata e pubblica di Cristina di Borbone, che di fatto “regnò” per quasi 30 anni sino alla piena maturità politica del figlio Carlo Emanuele II. Il lettore è immerso negli eventi burrascosi ma anche leggiadri dell’epoca, dove spesso le violenze della guerra cedevano il posto ai festini e alle sfarzose cerimonie, e dove anche il popolo nel bene e nel male partecipava della vita complicata dei propri sovrani.

Roberto Cavallo

1 commento

  1. Buongiorno Roberto,
    volevo ringraziarla per il bel commento al mio libro su Cristina di Borbone.
    Mi ha fatto piacere leggerlo.
    Le segnalo che ho pubblicato nell’autunno 2008, sempre con la casa editrice Il Capricorno – La Stampa, una biografia di Giulia Colbert di Barolo. Spero che leggerà anche questa.

    Cordiali Saluti

    Simonetta Ronco

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