DUE PESI, DUE MISURE

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Nervosa…

Dopo i fatti di Macerata, Lucia Annunziata nel corso della trasmissione televisiva In mezz’ora ha pungolato in più occasioni la sua ospite, Giorgia Meloni. La conduttrice è arrivata addirittura ad affermare che la Meloni dovrebbe rivendicare con orgoglio la crescita dei movimenti neofascisti in Italia. Una sorta di provocazione, alla quale la leader di Fratelli d’Italia ha risposto a tono, zittendola: “La politica dovrebbe occuparsi di più dei terroristi che fanno base in Italia invece del dibattito surreale del ritorno del fascismo“, ha tagliato corto. Evidente il nervosismo dell’Annunziata, che ha provato più volte a far perdere la pazienza alla Meloni. 

La leader di Fratelli d’Italia ha inoltre raccontato di avere telefonato alla madre di Pamela Mastropietro, la ragazza orrendamente smembrata e per il cui omicidio è stato fermato il nigeriano Innocent Oseghale, per esprimerle vicinanza e solidarietà. “Sa che mi ha detto quella madre? – ha esordito Giorgia Meloni – mi ha detto che ero la prima a farsi viva con lei. Nessuna carica istituzionale ha ritenuto doveroso, dopo un delitto così orrendo, chiamare quella signora anche solo per dirle se aveva bisogno di qualcosa, oltre al sostegno morale“. Annunziata ha quindi chiesto se sia necessaria, dopo ogni fatto di cronaca nera, una telefonata da parte dei rappresentanti delle istituzioni ai parenti delle vittime.

“Vede – è stata la risposta di Giorgia Meloni – noi abbiamo un problema. Quando una ragazza italiana viene uccisa in modo così barbaro, viene ritrovata fatta a pezzi dentro due valigie in mezzo alla strada, abbiamo una sola dichiarazione di una carica istituzionale. Quella di Laura Boldrini. Quando accade che un pazzo spara sulla gente abbiamo una serie infinita di dichiarazioni. Da Mattarella a Grasso, abbiamo il presidente del Consiglio che parla, abbiamo il ministro dell’Interno Minniti che va a Macerata. Perché ci va ora, per l’omicidio di Pamela non era invece necessario andare a Macerata? E perché devo essere io a chiamare la madre di Pamela, perché non l’ha chiamata Mattarella? Perché non l’ha chiamata Grasso che oggi qui viene a parlare del pericolo fascista? 

Lo sa perché succede? Perché dinanzi a delitti orrendi come quello di Pamela la politica fa finta di non vedere, fa finta di non sapere che esiste un problema di sicurezza legato agli immigrati perché non lo si vuole affrontare”.

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