E IL GOVERNO VA… (di David Taglieri)

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Il centrodestra compatto dimostra di essere maggioranza solida all’interno della Penisola; proprio per questo motivo la Lega resta fra due fuochi, quello a trazione nazionale, che la vede protagonista nell’inedita alleanza con il Movimento 5 Stelle, e quella locale che la incardina in una formula rinnovata di destra nazionale, con i Fratelli di Italia molto vicini sulle posizioni di sicurezza e sulla difesa della tradizione e della fede cristiana. Con Forza Italia invece permangono le fratture, vista la vocazione eccessivamente liberale ed europeista del partito del Cavaliere, che di fatto ha assunto posizioni radicaloidi (basti pensare alla campagna – 1° firmatario il forzista Brunetta – lanciata in favore del finanziamento pubblico a Radio Radicale).

Proprio sul terreno delle istanze sociali e popolari la compagine governativa deve continuare ad intercettare l’elettorato, dato che oramai dall’altra parte del fiume la nuova left sembra aver oramai sposato inevitabilmente le esigenze della tecno-finanza e del grande capitale.

L’alleanza fra i due partiti al governo, nonostante tutto, sembra in grado di funzionare, grazie al mutuo aiuto che le due forze si stanno dando in una miscela congegnata di caratteristiche diverse, dove l’esperienza di amministrazione della Lega acquisisce un vento di novità dalla giovinezza del movimento giallo…

Sempre sul Tempo Franco Bechis sul fondo del 26 febbraio descrive uno scenario contraddittorio per il movimento di Salvini, felice delle vittorie regionali, ma ansioso per la tenuta dell’alleanza con i Cinque Stelle.

Allo stato attuale però non vi sono alternative per fronteggiare la dittatura europea figlia del mix fra tecno-burocrazia e strapotere delle banche; questa carta politica rappresenta l’unica soluzione che al momento è in grado di difendere teoricamente e sostanzialmente il concetto di sovranità territoriale.

Francesco Borgonovo sulla prima pagina della Verità di mercoledì 27 sintetizza un periodo di cliché e frasi fatte, soprattutto quello legato agli ultimi due mesi, nel quale l’ideologia di “genere” sta spadroneggiando con le sue teorie all’interno delle scuole, dove i piccoli vengono costretti a sorbirsi lezioni di educazione sessuale che stigmatizzano la visione tradizionale di differenza fra maschio e femmina.

E la gravità della situazione è determinata dal fatto che a fare le spese della diffusione di questa nuova ideologia siano proprio i minori.

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