ECCELLENZE ZERO

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Eccellenze Zero (CET – Collana Stigma – 560 pagine – € 19,00), ultimo romanzo in ordine di tempo di Francesco Rodolfo Russo, si inserisce nel filone giallo a sfondo spionistico, dove le forze in campo sono nettamente diseguali e rispecchiano la dicotomia bene-male, verità-menzogna, anche se la Verità, come viene scritto, è solo di Dio…

Il romanzo presenta sapienti riferimenti letterari, storici e artistici, mentre minuziose sono le immagini richiamate nella descrizioni dei caratteri, nei dialoghi, nella rappresentazione delle situazioni e nella narrazione dei luoghi.

La Dottoressa Cerveri uccisa perché aveva raccolto confidenze pericolose: in primis quella riguardante la sperimentazione di nuovi farmaci, avvenuta non su cavie ma su esseri umani. Altri personaggi spariti nel nulla…

L’Ispettore Capo Martinez indaga su tutto ciò. Quale il luogo della sperimentazione? La Fortezza Experiri, un posto sperduto tra le Alpi e neanche segnato sulle carte geografiche, dove opera il centro di ricerca del Progetto “Vita Nuova”.

Per mettere in campo tale progetto l’European Democratic Defense e la Brudershaft des Schildes all’inizio erano alleate. La Commissione europea avrebbe dovuto controllare come si utilizzava il finanziamento chiesto e accordato. I Tedeschi intanto si occupavano della produzione del farmaco…

L’operazione Gianduja avrebbe fatto diversi morti: le prime cavie sarebbero stati dei vecchietti. Successivamente, scoperto il farmaco killer, e messe in crisi le case farmaceutiche tedesche, sarebbe uscito fuori il rimedio. All’inizio tutti pensavano di cavarsela soltanto con qualche morto. Poi capirono la gravità della situazione – troppi omicidi – e i Tedeschi cercarono di sfilarsi dall’accordo.

Non è facile contrastare le multinazionali alleate dei poteri forti. E poi – salendo nella piramide del potere – si scopre che sopra i servizi segreti ci sono le confraternite e la massoneria… La stessa Italia era destinata a cedere quote di sovranità nazionale, con il tradimento dei soliti grandi burattinai a favore dei Tedeschi.

Contro forze tanto grandi lavorano gli investigatori protagonisti del romanzo: alcuni poliziotti di professione come l’Ispettore Capo Martinez e il Vice Questore Antonio Nuccio Giordano; altri semplici amici che vogliono scoprire le ragioni della tragica scomparsa di uno di loro.

Il romanzo si snoda fra il Piemonte e la Francia, ma fra le nebbie e le nevi piemontesi si intravedono solari radici salentine, che vengono smascherate dai ricordi delle filastrocche dialettali e della luce di quella splendida Otranto, violentata dai Turchi nel 1480. E anche da quell’incomprimibile desiderio: “Prima di lasciare Torino, andò alla pasticceria “Elba”. Acquistò pasticciotti, fruttoni e rustici. Comprò anche una confezione di caffè “Quarta” e due di friseddhe d’orzo…”.

Se la Legge e la contro-organizzazione messa in campo per fermare il diabolico piano tecnocratico non riescono a fare piazza pulita, è però importante – insegna il romanzo – che la lotta al Male non manchi mai, anche quando le forze in campo sono purtroppo sproporzionate: “Solo per un giorno possiamo essere Eroi”.

Non è certo facile combattere contro le Eccellenze, ma alla fine bisognerà ricordarsi di quello che diceva San Bernardino da Siena: “Il tiranno si presenta come un benefattore, ma è uno strozzino. Sapete che vi dico? Voi siete Eccellenze Zero. Potete farvi temere per un certo tempo, ma mai sarete rispettati, anzi arriverà il giorno in cui il popolo vi disprezzerà e spargerà urina sulla vostra testa”.

Allora siamo tutti invitati alla guerra contro il Potere, quello con la P maiuscola, perché – come si legge nella citazione di Gilbert K. Chesterton contenuta nel prologo – “Il trovare e il combattere il male è il principio di ogni allegria e anche di ogni forza”.

A questo in definitiva invita il romanzo di Francesco Rodolfo Russo, e davvero non è cosa da poco.

 

 

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