ELOGIO DELLA (SANA) LENTEZZA (di David Taglieri)

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Avanzare, procedere lentamente; muoversi fra gli obiettivi e le premesse della nostra vita, a volte basterebbe assaporare il tragitto, coglierne i segni, il dinamismo, i segnali del destino o quelli che ci manda il Buon Creatore, a secondo delle credenze, a secondo del parallelo andamento della fede e della ragione.

Perche’ nella lentezza, appunto, si ragiona meglio, si programma più efficacemente, si eleva la qualità della vita.

Non si tratta di ripensare la vita con indolenza o pigrizia: non si tratta affatto di questo. Ma scardinare una falsa etica che ci vuole sempre tutti precisi, vincenti e con il sorriso a 360 gradi può aiutare; la tensione indotta complica il tutto. Stressa.

Psicologicamente dobbiamo progettare una serie di modalità, strumenti e mezzi che ci mettano a nostro agio, privilegiando un risultato che sia di qualità. E la qualità non va mai in accordo con l’isterico rincorrersi degli eventi, con la frenesia ed il caos di produrre.

L’iper-produzione incentrata sulla quantità, senza l’estetica del Bello, che è anche il Buono, il Vero, il Giusto, è una frenetica ricerca del consenso, senza tracce, senza miglioramenti sostanziali in tutti i settori; diventa soltanto l’occasione per correre; talvolta per inciampare o far inciampare l’altro; si tramuta nella pessima opportunità di dar vita ad una competizione disonesta, incattivita, arruffata.

Pensiamo allo sport: lo stesso calcio, ragionato in misura minore, tattico, fisico e composto di accelerazioni, ha perso il fascino del ritmo, delle geometrie, delle misure e addirittura della tecnica.

La musica produce brani e canzoni della durata di due minuti, buoni a lanciare e promuovere un disco; che sarà deludente, come paradossale è passare da un pezzo all’ altro in modalità you tube senza ascoltare e sentire davvero la profondità di un testo, o il tappeto armonico delle note. Sfugge la poesia dell’apporto degli strumenti, sfugge la vita in un eterno e temporaneo rincorrersi: di cosa poi?

E il cinema? Film con dialoghi serratissimi, nessuna pausa ed effetti speciali dirompenti e rapidi, rapidissimi, esplosivi nella velocità ma non nei contenuti.

La Pausa appunto, il Silenzio, la Qualità.

Elogio della sana lentezza, in tutti i settori della vita sociale; nei media formattano la mente con trasmissioni che si dedicano a 5 o 6 temi senza approfondirli, dettando tempi pubblicitari ed interventi stringati. Ma perchè? Per quale Fine?

Il Fine è la Persona, in un mondo che torni ad essere umano, per riconsiderare la ricerca della felicità.