EUROPA METICCIA?

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“La bellezza dell’umanità sta nelle sue particolarità, nella straordinaria diversità delle culture di cui è composta. Il tentativo, invece, è quello di fondere tutto in un’unità indifferenziata, cominciando proprio da noi europei. Per ottenere questo risultato bisogna omogeneizzare i popoli, mescolarli tra loro con migrazioni di massa, in modo che spariscano tutte le differenze che in origine li contraddistinguono. Alla fine di questo processo potrebbe essere che non soltanto (…) non esisteranno più francesi, tedeschi, spagnoli e così via, ma forse non ci saranno più neppure europei. Solo individui “astratti”, sostituibili e intercambiabili, senza una storia, una cultura, una lingua.

In assenza di legami identitari forti non ci saranno più stranieri, perché in fondo lo saremo diventati tutti. E’ questo il destino che ci attende? L’Europeo del futuro sarà un meticcio, e un Superstato meticcio rimpiazzerà la molteplicità degli Stati europei fino a disperderne le tracce?

O forse la “società meticcia” non ha neppure bisogno di questo? Altro che la fantasia degli Stati Uniti d’Europa in cui credono ancora i radical chic, utili idioti inconsapevolmente impegnati nella distruzione della nostra civiltà, ipocriti da quattro soldi chiusi nelle loro torri d’avorio…”.

In: Paolo Becchi, Italia sovrana, Sperling & Kupfer, 2018, pag. 146 

 

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