GIORNALISTI CRISTIANI IN ASIA: UNA SFIDA NEL CAMPO DELLA COMUNICAZIONE (di Silvio Dalla Valle)

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“Non possiamo vendere in modo pubblico i nostri giornali [cattolici] sul mercato, non possiamo accostare il nostro nome a storie di persecuzione” a danno dei cristiani.

È quanto ha affermato un giornalista cattolico pakistano, testimoniando la difficoltà di quanti come lui appartengono a minoranze religiose e incontrano ostacoli nell’esercizio della professione.

Questa testimonianza è emersa nelle scorse settimane durante l’incontro promosso da Signis, l’Associazione cattolica mondiale per la comunicazione, presso la Jalan University di Selangor, in Malasia.

Ma non è stata l’unica testimonianza. Le altre testimonianze che si sono susseguite durante l’incontro hanno fatto emergere una dura realtà per i cristiani in Asia che esercitano professioni legate alla comunicazione come il giornalismo.

Alla conferenza hanno partecipato infatti 20 giornalisti provenienti da 13 Paesi asiatici e purtroppo la situazione di discriminazione è analoga in quasi tutti questi paesi. Yohanes Agus Ismunarno, giornalista indonesiano, condivide le stesse difficoltà:  “Lavoro come direttore per un organo di stampa ufficiale, ma non posso utilizzare il mio nome cristiano. Non posso praticare in modo libero la mia confessione nel mio Paese ed esprimere gli insegnamenti di Cristo negli articoli”.

Essere cristiani nel campo della comunicazione è una vera e propria sfida, che in molti casi espone a rischi elevati la vita di coloro che decidono di professare liberamente la propria fede!

Ancora una volta ci troviamo a registrare e a condividere la difficile situazione che molti cristiani nel mondo affrontano quotidianamente.

La persecuzione contro i cristiani e le discriminazioni sono ancora all’ordine del giorno in Asia come in tutti gli altri continenti e questo non possiamo tacerlo! Informa anche tu di questa situazione di discriminazione le persone che ti stanno vicine!

Conoscere la realtà dei fatti è il primo passo per cambiare questa drammatica situazione e lottare perché il diritto alla libertà religiosa dei cristiani sia rispettato e garantito ovunque nel mondo!

La domanda che mi vieni spontanea è: dove sono i mezzi di comunicazioni e i giornalisti italiani ed europei? Perché questa terribile situazione di discriminazioni verso i loro colleghi cristiani in Asia non viene denunciata?

Insieme a te, l’Osservatorio sulla Cristianofobia non smetterà mai di denunciare e informare sui moltissimi casi di persecuzione e discriminazioni a cui molti cristiani sono sottoposti ingiustamente!

Silvio Dalla Valle
Responsabile Campagna Osservatorio sulla Cristianofobia

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