GLOBAL WARMING? FORSE…(L’Ora del Salento, 24 gennaio 2008, pag.11)

2005

orso-sciatoreIvar Giaever, premio nobel per la fisica, ha dichiarato: “Il riscaldamento globale è diventato una nuova religione. Ma io sono e rimango scettico”.

Giaever non è il solo ad essere scettico sul problema del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacciai. Sia pure minoritaria, esiste una parte della comunità scientifica – in verità sempre più ampia -, che si mostra pubblicamente dubbiosa sul dogma del “global warming” e sulle conseguenti catastrofiche previsioni avanzate da molti ambientalisti. Un’analisi condotta dal Climate research Center dell’Università dell’Illinois mostra come, a livello globale, l’estensione dei ghiacci artici, misurata al 31 dicembre 2008, sia di poco inferiore ai livelli registrati nel 1979.

Antonio Gaspari e Riccardo Cascioli sono due giornalisti di “Avvenire” che da anni si occupano di ambiente (il primo è anche coordinatore scientifico del Master in Scienze Ambientali dell’Università Europea di Roma).

A due mani hanno scritto e pubblicato per la casa editrice Piemme diversi volumi sugli assiomi più ricorrenti in campo ambientale: prima “Le bugie degli ambientalisti (volume 1 e 2); poi “Che tempo farà”; e infine, recentissimo, appena uscito in libreria: “ I padroni del pianeta. Le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili”.

Dunque i due giornalisti di Avvenire si pongono fra coloro che raccolgono la sfida lanciata da quegli scienziati (come appunto il fisico Giaever), che contestano l’allarmismo imperante. Secondo la filosofia ambientalista ci sono troppe persone sulla Terra; queste persone utilizzano un modello di sviluppo che consuma troppe risorse; il frutto di questo consumo è un sempre maggiore inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

In realtà il XX secolo, affermano Gaspari e Cascioli, è stato il secolo della salute e della longevità. Mai il genere umano è vissuto così a lungo e meglio di oggi. E’ vero: ci sono differenze qualitative fra i vari continenti, fra il nord ricco e il sud povero, ma ciò dipende soprattutto da un certo sfruttamento monopolistico e da una cattiva distribuzione dei beni. Proprio nel XX secolo la popolazione mondiale è aumentata di quattro volte, mentre il prodotto lordo è aumentato di diciassette. In questa nuova inchiesta condotta dai due giornalisti tutti i dati e i documenti svelano che il mondo non morirà né di sete, né di fame, né di freddo. Insomma, anche se il problema dell’inquinamento persiste, il mondo non sta poi così male come ci vogliono far credere.

2 Commenti

  1. Oggi come oggi le foto storiche dei ghiacciai sono visibili da chiunque con Google Earth, non solo agli scienziati. Ognuno di noi può capire chi sostiene una propria ideologia o chi cerca di interpretare dei dati “addomesticandoli” a proprio uso e consumo.
    Quest’inverno ha fatto freddo, ma a maggio la temperatura media era 10-15 gradi più alte del normale. Non si può giudicare un fenomeno epocale guardando i dati di una settimana o un anno.
    Al Gore nel suo documentario mostra un grafico con migliaia di anni di rilevazioni. Certo possono essere false. Che dati portano i giornalisti dell’Avvenire?
    Mi sembra di avere a che fare con negazionismo bello e buono…
    Come quelli che continuano a sostenere che le Torri Gemelle si sono sciolte per il caldo e si rifiutano di guardare i filmati del crollo, dicendo: “non è possibile diversamente!”

  2. Caro A,
    nessuno nega che la temperatura si stia riscaldando o che i ghiacci si stiano sciogliendo.
    Il problema è che questo NON avviene a causa della emissione della co2 prodotta dall’uomo.
    Nella intera storia dell’uomo la temperatura sulla terra si è alzata e abbassata ciclicamente, sulle cause di questo ci sono numerose ipotesi tra cui la più probabile è la variazione dell’attività solare.
    La relazione di causa effetto che vorrebbe dimostrare Al Gore, tra la produzione di co2 e l’innalzamento della temperatura è una bufala tremenda e sono i suoi stessi dati a smentirla.
    Se fai qualche ricerca vedrai che la maggior parte degli scienziati che hanno collaborato al lavoro di Al Gore non condividono le sue conclusioni.
    Non è negazionismo ideologico, al contrario sono i sostenitori del Global Warming che non ascoltano più gli scienziati; infatti tra i vari sostenitori del global warming troverai economisti, pseudo-filosofi, tuttologi, ma difficilmente scienziati.
    La lista di scienziati di cui fa sfoggio Al Gore, hanno sì partecipato in qualche misura al suo progetto di studio, ma non ne condividono i risultati!

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