I CRISTIANI COPTI IN EGITTO: COMUNITA’ ASSEDIATA (L’Ora del Salento, 21 aprile 2007, pag.11)

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vpegypt3.jpg OSSERVATORIO GEOPOLITICO (A cura di Roberto Cavallo)

I cristiani copti d’Egitto con 12 milioni di fedeli su 73 milioni di abitanti costituiscono quasi il 20% della popolazione; ma le autorità, senza fare alcun censimento, asseriscono che i loro concittadini di fede ortodossa non siano più di 4 milioni. In realtà a quei 12 milioni bisogna aggiungere almeno altri 2 milioni di emigrati per ragioni economiche, ma anche per sfuggire ad una persecuzione strisciante. In Egitto lo status dei Copti, che costituiscono la più numerosa comunità cristiana di tutto il mondo arabo, ufficialmente è equiparata, in base alla costituzione vigente, a quello dei cittadini musulmani. Di fatto esistono una serie di misure amministrative che soffocano la libertà di culto e di sviluppo della comunità cristiana. La costruzione di nuove chiese, per esempio, è paralizzata da una serie di parametri restrittivi che devono tenere conto della presenza delle moschee ad una distanza non inferiore a cento metri (altrimenti non si può costruire!) o del numero dei Musulmani del quartiere (se troppo alto rispetto ai Copti è ugualmente vietato costruire!). Le licenze edilizie in generale vengono rilasciate con una lentezza esasperante, anche se si tratta di riparare una semplice finestra. A livello politico in parlamento i cristiani copti dispongono di 6 deputati su 454 seggi: poco più dell’1% nonostante essi siano, come abbiamo detto, quasi il 20% della popolazione. Come se non bastasse, i gruppi fondamentalisti, a stento trattenuti dal governo, spingono affinchè anche ufficialmente ai Copti sia riservata la qualifica giuridica di dhimmi, ossia il classico status di gente “protetta” (di fatto cittadini di serie B), così come previsto dalla sharia. Queste ed altre interessanti informazioni sono riportate dal quotidiano Avvenire di mercoledì 11 aprile 2007, a pagina 6, in un interessante reportage sulla condizione della comunità copta in Egitto. Reportage non scevro di un’ulteriore inquietante notizia: negli ultimi anni sarebbero numerose le ragazze cristiane rapite, sottoposte a violenza e costrette a convertirsi all’Islam. Contro questa ed altre violazioni dei fondamentali diritti umani, tollerate dalle autorità egiziane timorose di urtare la suscettibilità dei Fratelli Musulmani, sono sorte delle Associazioni per la difesa della popolazione copta. Copts United (www.coptsunited.com) con sede a Zurigo, si batte per una piena ed effettiva parificazione dei diritti dei Copti, il cui nome, d’altronde, altro non rappresenta che la contrazione del greco “Aegyptios”, e cioè: Egiziani. Cristi ani, dunque, m a Egiziani da sempre e a tutti gli effetti.

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