I TRISTI PRIMATI DELLA CINA (L’Ora del Salento, 22 settembre 2007, pag.11)

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execution02.jpg OSSERVATORIO GEO-POLITICO
a cura di Roberto Cavallo

A metà settembre l’agenzia di stampa Xinuha, organo ufficiale della Repubblica Popolare cinese, ha diffuso un comunicato con il quale fa sapere che la Corte Suprema avrebbe deciso di ridurre il numero delle esecuzioni capitali. Attualmente la Cina vanta il triste primato del maggior numero al mondo di condanne a morte: ben ottomila all’anno, per 69 reati che mediamente mandano dinanzi al boia ogni giorno 22 condannati (Il Messaggero, 15 settembre 2007, pag. 21). Così accade che sono giustiziate più persone in un anno in Cina che in tutto il resto del mondo.

Questa cifra naturalmente non tiene conto dei tanti reclusi ai lavori forzati e ai campi di rieducazione per motivi di coscienza, che finiscono i loro giorni in carcere a seguito di stenti e torture. E arriviamo così al secondo primato mondiale della Cina comunista, come ricorda il titolo di Avvenire (pagina 14) di sabato 15 settembre: “Persecuzioni religiose: la Cina è sempre leader“.Nella prima decade di settembre è stata diffusa la notizia della morte del Vescovo Han Dingxian, detenuto per 20 anni, e poi sbrigativamente cremato e seppellito senza che sacerdoti e fedeli potessero tributargli l’estremo saluto. Con Mons. Han sono 3 i vescovi scomparsi, tutti della regione cinese dell’Hebei: Mons. Giacomo Su Zhimin, 72 anni, ordinario della diocesi di Baoding, scomparso dal 1996; mons. Francesco An Shuxin, 54 anni, ausiliare di Baoding, arrestato e scomparso nel 1997. Sebbene sollecitato da personalità religiose e politiche internazionali, il governo cinese non ha mai dato alcuna indicazione sulla loro sorte. Non a caso nel corso di un’interrogazione parlamentare dello scorso 13 settembre, l’On.le Pierluigi Castagnetti, Vice-presidente della Camera dei Deputati, ha ricordato che ” il caso ricorda molto quello di altri vescovi torturati in prigione, morti e poi sepolti in tutta fretta“.
Il terzo primato in negativo riguarda la sconvolgente capacità della Cina di inquinare e di sconvolgere l’ecosistema proprio e altrui. Ne parleremo la prossima volta.

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