
“… le istituzioni europee preferiscono (…) lanciare dai troni e tronetti di Bruxelles e di Strasburgo le saette delle loro scomuniche contro gli Stati che intendono difendere la loro identità, tante volte messa in pericolo e calpestata da antiche e moderne servitù. L’Ungheria sa bene quale fu la sua “convivenza” con l’islamismo e con il comunismo; quello polacco è sempre il popolo che nel 1683 corse in aiuto dell’Austria che ne stava cadendo a sua volta vittima.
Non importa. Le leggi europee sono ferree, ed esse impongono di accettare l’islamizzazione, piaccia o non piaccia.”.
in: Alberto Indelicato, La distruzione dell’Europa. Islam, due strategie per una conquista, Lindau, 2018, Torino, pag. 122