IL FALLIMENTO DI BERSANI, IL FALLIMENTO DELLA SINISTRA

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Emblema di una sinistra che, nonostante tutto, non riesce a vincere. Grazie a Dio!

Doveva essere un successo “straripante”, un trionfo degno delle migliori scenografie di Roma imperiale, quasi una palingenesi storica per la Nazione italiana… e invece la sinistra ancora una volta ha fatto fiasco. Ma un fiasco clamoroso! Oggi, con il fallimento dell’esplorazione governativa affidata a Pier Luigi Bersani, leader della coalizione di centro-sinistra, impossibilitato dal Parlamento – e dunque dalle urne e dunque dal Popolo italiano – a formare un governo di sinistra, con o senza l’appoggio dei grillini, possiamo davvero celebrare e dichiarare il fallimento della sinistra. Che, dal secondo dopoguerra ad oggi, non riesce, se non per brevi periodi e con maggioranze da equilibristi come fu con il governo Prodi, ad ottenere la fiducia degli Italiani. Eppure mai come questa volta aveva tutte le carte in regola per riuscirci, o almeno così sembrava: il PdL a carte quarantotto sotto i colpi di mannaia di Magistratura Democratica; Berlusconi ad un passo dall’arresto; i suoi divisi e vilipesi dalla quasi totalità dei media; il senatore Mario Monti (con l’appoggio dei soliti noti dell’U.E.) pronto ad ereditare la rappresentanza del voto moderato e, all’occorrenza, a venire in soccorso al PD. Gli ingredienti, insomma, c’erano davvero tutti, e, onestamente, a fine 2012 nessuno avrebbe più scommesso due lire sul centro-destra, dato  per distrutto dai sondaggi. E invece! Ancora una volta il progetto delle sinistre è stato bloccato dagli Italiani, che il 24 e il 25 febbraio 2013 hanno stoppato Bersani e tutto il centro-sinistra, così costretti, almeno per il momento, ad uscire di scena. Certo, lo scenario che oggi si apre – con il cosiddetto “governo del Presidente” – non lascia per nulla tranquilli, ma per un giorno almeno godiamoci, cari amici, questo successo: vedere Bersani e Vendola svergognati! Non a caso in un  articolo comparso sul quotidiano on-line “Affari Italiani”, in un’ipotetica pagella data ai protagonisti dell’attuale scena politica italiana, in un fantasioso mercatino del chi vince e del chi perde, Bersani e Vendola, insieme, raccolgono appena due voti, contro i sei di Berlusconi e i sette di Maroni…

Tutto ciò fa ben sperare per chi crede – ancora – nella Libertà; per chi crede che la Politica, nonostante tutto, debba restare nelle mani del Popolo e non in quelle delle elites: poco importa, poi, se esse siano quelle di Magistratura Democratica o degli euro-burocrati dell’Unione Europea (Cipro docet…).

Tutto ciò fa ben sperare perché significa che ancora esistono piccoli spazi di Libertà, che sta a noi, a tutti noi, far crescere con l’impegno culturale e con il coraggio delle idee anticonformiste. Ma siccome le sole forze umane, anche se ben orientate, non sono sufficienti ad aver ragione di nulla, in questo tempo pasquale che è tempo di grazia e di grazie, chiediamo con umiltà a Colui che tutto può, al Vittorioso per eccellenza, la salvezza per la nostra Patria, per l’Europa, per il mondo intero.

1 commento

  1. Fidiamoci di Dio e anche di un buon presidente della Repubblica, equilibrato per ora.
    Quanto a Bersani si merita l’autogoal, il fuoriclasse Renzi in panchina, grande favore per il popolo di destra.
    Il capopartito piacentino è la brutta imitazione di Peppone in Don Camillo

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