IN VIAGGIO CON SAN PIETRO: ALLE RADICI DELLA NOSTRA FEDE (Corriere del Giorno, 15 settembre 2009, pag.27)

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DUE VOLUMI DEL CARDINALE COMASTRI SU SAN PIETRO.

 

54bXFRdLkkR3Il Cardinale Angelo Comastri è arciprete della basilica di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano. Autore di diversi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione, ha di recente pubblicato (aprile 2009) per le Edizioni San Paolo un prezioso cofanetto contenete due volumi, che idealmente conducono il lettore in pellegrinaggio sulla tomba dell’Apostolo Pietro. Chi meglio dell’arciprete della basilica di San Pietro poteva infatti accompagnarci in questo viaggio, sulle orme del primo pontefice della Chiesa, dalla Galilea sino al luogo della sua tomba? Proprio qui, infatti, sul colle del Vaticano, fu eretta la basilica pietrina.

Nel primo volume – Ti chiamerai Pietro. Autobiografia del primo Papa – Comastri lascia che San Pietro ripercorra la sua sequela di Cristo dal primo incontro fino alla confessione alle porte di Cesarea. Seguirà poi il triplice rinnegamento all’inizio della Passione, ma anche il triplice invito di Gesù dopo la Pasqua: “Pasci i miei agnelli”.

Il compito di Pietro non termina con la sua morte, ma, secondo le indicazioni di Gesù, prosegue nei successori: i pontefici romani. E’ per questo che Comastri nel primo volume alterna pagine in cui si sostituisce a Pietro, raccontando in prima persona la sua straordinaria esperienza a contatto con il Salvatore, e pagine in cui offre al lettore le testimonianze storiche del primato pietrino.

Fra le tante, spicca quella di Sant’Ignazio di Antiochia, che già a 40 anni dalla morte del principe degli apostoli riconosceva, in una sua lettera ai Romani, la centralità del primato di Roma sulla Chiesa universale. Tale primato discendeva ovviamente dal mandato affidato da Gesù a Pietro e dalla presenza di quest’ultimo nella città eterna. Un altro padre della Chiesa, Sant’Ireneo, Vescovo di Lione, sul finire del II secolo scriveva:  “Dopo aver fondato ed edificato la Chiesa di Roma, i beati apostoli Pietro e Paolo ne trasmisero il governo episcopale a Lino; di lui fa menzione Paolo nelle sue lettere a Timoteo. Gli succede Anacleto. E dopo di lui, terzo a partire dagli apostoli, ebbe l’episcopato Clemente. Egli aveva visto gli apostoli in persona e aveva trattato con essi; la loro predicazione risuonava ancora nelle sue orecchie e la loro tradizione era ancora dinanzi ai suoi occhi. E non era solo, poiché a quell’epoca vi erano ancora molti che erano stati istruiti dagli apostoli … “. La nostra fede in definitiva si fonda sulla trasmissione, generazione dopo generazione, di quelle straordinarie testimonianze, maturate a diretto contatto con Pietro e Paolo. E l’eco di quelle testimonianze ci ha rivelato che su uno dei colli romani, il Vaticano, i primi cristiani seppellirono il cadavere di Pietro. Su quel luogo – a futura memoria – vollero innalzare un’edicola, intorno al 150, già nota fra gli scrittori cristiani come “il trofeo di Gaio”.

Dal 1939 al 1950 si svolsero, per volontà di Pio XII, i lavori di scavo sotto la navata centrale della basilica di San Pietro, fino ad arrivare al luogo di sepoltura dell’apostolo. Gli scavi hanno riportato alla luce l’antica necropoli romana, che fu interrata dall’im peratore Costantino nel 320 per creare il piano del pavimento della bas ilica. Gli scavi hanno riportato alla luce anche “il trofeo di Gaio”: accanto alla tomba dell’apostolo sono stati ritrovati preziosissimi graffiti, tra cui il celebre “Petros eni” (Pietro è qui), che, scrive il cardinale Comastri, “ … sono documenti inconfutabili della sepoltura dell’apostolo Pietro sul colle Vaticano.”

Oggi la necropoli vaticana è visitabile e permette di compiere un viaggio nei secoli, fino a risentire i passi e le preghiere dei primi cristiani di Roma che, durante la persecuzione di Nerone, seppellirono sul colle vaticano il corpo del primo Papa.

Quest’opera del cardinale Comastri si propone quindi di rinnovare la devozione all’apostolo e di favorire il pellegrinaggio alla sua tomba. Anche per questo è accompagnata da una guida spirituale ed artistica alla basilica: “San Pietro. In cammino verso la tomba dell’Apostolo”. E’ il titolo del secondo volume del cofanetto, che consta di un’introduzione di carattere generale (con la testimonianza di Tacito che descrive i supplizi dei martiri romani per mano di Nerone) e di tre capitoli dedicati rispettivamente alla visita della basilica superiore di San Pietro, delle sacre grotte e della necropoli vaticana. Correda l’opera un ricco repertorio iconografico proveniente direttamente dalla Fabbrica di San Pietro, fra cui la ricostruzione dell’edicola originale (“Trofeo di Gaio”) edificata sulla tomba di Pietro intorno alla metà del secondo secolo. La grande basilica nacque per custodire questa storia e per dare voce al sangue versato da Pietro e da un’intera generazione di discepoli del Signore.

2 Commenti

  1. Mi meraviglia assai che (par di capire dall’articolo) il Card. Comastri nella sua opera non menzioni il fatto strepitoso del rinvenimento e del certo riconoscimento delle spoglie mortali di San Pietro.
    L’opera della professoressa Guarducci viene ancor una volta nascosta.
    Non sarà per caso anche lui affetto da ecumenite cronica?

  2. Anche se la professoressa Guarducci non viene citata espressamente, mi sembra che i risultati delle sue ricerche vengano riportati nell’articolo e, ovviamente, nel libro del Cardinale Comastri.
    Cordiali saluti
    Roberto Cavallo

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