IRAQ: ADESSO ANCHE I BAMBINI-KAMIKAZE (L’Ora del Salento, 7 aprile 2007, pag.11)

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53d962d91ad6ccf899ba2b75af3ca2b3.jpg OSSERVATORIO GEO-POLITICO

A cura di Roberto Cavallo

Avvenire di venerdì 30 marzo 2007 a pagina 17 riporta l’ennesima notizia raccapricciante proveniente dall’Iraq. Secondo Abdul Karim al-Kanani, Direttore del Dipartimento per le o p erazioni sp eciali del Ministero degli Interni di Baghdad, alcuni gruppi terroristici userebbero bambini e perfino persone affette da disturbi psichici per compiere attacchi suicidi in Iraq.

Molti bambini, costretti ad arruolarsi come kamikaze, sarebbero stati in precedenza rapiti dagli estremisti. Il vantaggio è evidente: messi in macchine imbottite di esplosivo destano minori sospetti fra le pattuglie che controllano il territorio, con un rischio minore di subire perquisizioni. Scrive Avvenire: “:::Durante alcuni raid delle forze di sicurezza irachene, sarebbero state scoperte delle prigioni dove vengono tenuti in ostaggio i bambini, pronti ad essere mandati a farsi saltare in aria in mercati o moschee Secondo Al-Kanani i primi casi risalirebbero all’inizio del 2005“.

L’articolo non specifica se a far ricorso a tale espediente del tutto “asimmetrico” sian o gruppi sciiti o sunniti o appartenenti ad entrambe le fazioni. Per l’universo sciita non sarebbe comunque una novità, perchè nella guerra degli anni ’80 fra Iran e Iraq i bambini furono utilizzati dagli Iraniani negli attacchi di massa anche sui campi minati.

Più frequente invece fra i Sunniti è stato l’impiego di donne kamikaze, specie in Palestina e in Cecenia.

Ma non sono soltanto sciiti e sunniti l e vittime delle reciproche violenze. Un elemento che dalla grande stampa viene spesso trascurato è il continuo assottigliarsi della piccola comunità cristiana presente in Iraq. Pochi giorni fa sull’agenzia cattolica on-line Zenit è trapelata la notizia dell’assassinio di due suore appartenenti alla Chiesa cattolica di rito caldeo.

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