ITALIANI CHIUSI, MAFIOSI LIBERI

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L'indignazione di Rita Dalla Chiesa alla trasmissione "Non è l'Arena", condotta dal giornalista Massimo Giletti
L’indignazione di Rita Dalla Chiesa alla trasmissione “Non è l’Arena”, condotta dal giornalista Massimo Giletti

Con la discrezionalità della norma hanno impedito alle persone di celebrare i funerali, ma allo stesso tempo permesso le manifestazioni in piazza del 25 aprile. Hanno impedito agli italiani di uscire di casa, ma permesso ai mafiosi di uscire di galera. Hanno impedito alle madri di portare i loro figli al parco, ma consentito di far rimanere in quei parchi gli spacciatori nigeriani. Solo io trovo assurdo tutto ciò?” E’ quanto affermato in parlamento da Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia.

E infatti molti “eccellenti” capimafia detenuti al 41bis da qualche settimana ormai hanno lasciato il carcere. Come nel caso di Pasquale Zagaria. Il Tribunale di sorveglianza di Sassari ha disposto gli arresti domiciliari per Pasquale Zagaria, fratello del boss dei Casalesi Michele Zagaria, catturato nel 2011 dopo anni di latitanza. Pasquale Zagaria lascia così il carcere per gravi problemi di salute, per i quali non può proseguire la cura a Sassari a causa dell’indisponibilità della struttura sanitaria riconvertita per la cura del Covid-19. Stessa situazione anche per il boss della mafia Franceso Bonura e della ‘ndrangheta Vincenzino Iannazzo.

In questo modo insieme al Covid19 inizia a circolare anche per le strade il virus dei mafiosi, che non avrebbero dovuto lasciare la cella. Per i mafiosi che stanno scontando la condanna, che per legge non possono usufruire di pene alternative, si aprono le porte del carcere…

Tutto è iniziato il 21 marzo scorso quando il Dap (l’amministrazione penitenziaria) ha inviato ai direttori delle carceri una circolare in cui li invitava a «comunicare con solerzia all’autorità giudiziaria, per eventuali determinazioni di competenza», il nominativo del detenuto, suggerendo la scarcerazione, se rientrasse fra le nove patologie indicate dai sanitari dell’amministrazione penitenziaria o comunque per quei detenuti del 41 bis che avessero superato i 70 anni. Condizioni che riguarderebbero – secondo quanto riportato dall’Espresso – 74 detenuti sottoposti al regime del 41 bis.

Insomma, dopo tanti sacrifici e vite umane perdute per assicurarli alla giustizia, grazie all’emergenza del covid-19, alcuni mafiosi tornano a casa, con il beneplacito del Governo PD-5Stelle. Tornano a casa nonostante, per definizione, il loro tipo di condanna comportasse l’isolamento, e dunque zero rischi di contagio in carcere…

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