KURDISTAN TERRA PROMESSA PER I CRISTIANI IRACHENI

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iraq_cristiani_1_(400_x_280)E’ il Kurdistan la nuova terra promessa dei cristiani iracheni. La persecuzione strisciante di sunniti e sciti li ha spinti nelle braccia di questa regione che, fino ai tempi di Saddam Hussein, aveva conosciuto solo violenze e massacri.

Adesso – scrive l’inviato speciale di Avvenire Luca Attanasio – il Kurdistan, semi-autonomo rispetto al governo centrale, è un’isola di stabilità e di relativa pace: “Con la sua fetta di 17% di petrolio nazionale e investimenti che derivano dalla situazione pacifica, il Kurdistan iracheno è di certo l’area di maggiore sviluppo di tutto il Medio Oriente dopo Israele, e brucia tappe dopo tappe nella sua rincorsa verso parametri economici da primo mondo. Immigrati di molte provenienze rivolgono a questa regione la loro attenzione da ormai vari anni e, tra questi, moltissimi cristiani iracheni.” (Avvenire, domenica 21 febbraio 2010, pag. 2).

Nel resto del Paese, come noto, la situazione dei cristiani è pesantissima: a Baghdad, a Mosul, a Bassora, a Kirkuk essi sono presi di mira con attentati di vario tipo, dalle bombe nelle chiese agli omicidi isolati, dai rapimenti con richieste di riscatto alle intimidazioni mafiose. Così negli ultimi sei anni (da quando è finita la guerra del 2003 con il rovesciamento del regime di Saddam Hussein) i cristiani sono diventati meno della metà, passando da un milione a quattrocentomila.  Almeno 1.500 sono stati uccisi, riferisce Attanasio nel suo lungo reportage, ma violenze incalcolabili e fondamentalismo islamico hanno gettato le famiglie nel terrore, tanto che la maggior parte è fuggita all’estero, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti.

A Baghdad, per esempio, sono rimaste circa 7.000 famiglie cristiane a fronte delle 45.000 che c’erano prima del 2004. Altrettanto dicasi per la regione di Mosul (l’antica Ninive), dove prima della guerra vi erano diversi villaggi a maggioranza cristiana.

Chi non ha voluto abbandonare del tutto questa terra, cristiana sin dalla predicazione di San Tommaso e delle prime comunità apostoliche, ha beneficiato della generosità dei Curdi, che oggi sono i primi protettori dei cristiani. Il problema, però, è sempre lo stesso: i cristiani per sopravvivere in Medio Oriente hanno bisogno di un “protettore”: ieri era il governo laico di Saddam Hussein, oggi sono i Curdi che, proprio grazie alla caduta di Saddam, hanno conquistato una loro legittimità (e prosperità) di rango internazionale.

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