LA LEGGE ISLAMICA IN OCCIDENTE

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sharia2Pare che le donne svedesi stiano rinunciando al topless perché condizionate dai troppi islamici immigrati in Scandinavia. Per anni sul punto si è irrisa la morale cristiana; ma con i musulmani, si sa, le cose si complicano maledettamente…
Ci sarebbe forse da sorridere, se non fosse che tale nota di colore si accompagna ad un crescendo di attenzioni e di riguardi nei confronti dell’islam, all’insegna del multiculturalismo e del “politically correct”. Così in Inghilterra ormai da tempo si sta facendo strada un vero e proprio diritto parallelo: quello della Sharìa. Scrive in proposito Sergio Talamo sul “Messaggero” di domenica 26 luglio (pag. 19):

 “Sono sempre più numerosi i tribunali islamici (circa 80, coordinati dal Consiglio islamico della Sharia), che applicano una legge lontana anni-luce da quella occidentale. Giusto per capire di cosa parliamo, il Times riporta le dichiarazioni del segretario del Consiglio islamico della Sharia, per il quale introdurre l’amputazione degli arti renderebbe il paese più sicuro (!). Dentro questa anomalia, c’è anche una beffa: molti britannici non musulmani ricorrono a questi tribunali perché risolvono più rapidamente cause c ommerciali o civili. Quindi, non solo si permette il proliferare di sedi giudiziarie non sottoposte al diritto nazionale ed europeo … ma si considerano tali centri religiosi come dei supermercati che vendono un prodotto più conveniente. Per dirne una: se vuoi divorziare, devi semplicemente dire tre volte “ti ripudio” a tua moglie davanti al tribunale. Facile, no? Sui manuali di storia del 2050 si leggerà che agli inizi di questo secolo la fretta di chiudere le cause, unita alla migrazione incontrollata di agguerrite minoranze religiose e alla generale indifferenza dell’opinione pubblica, portò al graduale abbandono di un sistema giuridico che si fondava sulla parità dei sessi, le garanzie per il cittadino imputato, la libertà di pensiero e di religione, l’umanità della pena, il rifiuto della pena di morte”.

A sua volta Pier Luigi Battista sul Corriere della Sera scrive:  “Che ne sarà dei cittadini liberi e uguali di fronte alla legge?…Si leggeranno sentenze che detteranno scelte e comportamenti su argomenti delicatissimi, come la mutilazione genitale femminile…”

In un contesto del genere i d iritti delle donne saranno i primi a subire limitazioni. Così come, in scala ben più vasta,  da sempre avviene nelle società islamiche.

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