LA MADONNINA SI FA LA STRADA (Il Corriere del Sud, n°1/2005, pag.16)

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LACRIME DI SANGUE: ANCHE IL VESCOVO FRA I TANTI TESTIMONI

“La Madonna si fa la strada”: è il titolo del nuovo libro con cui Riccardo Caniato, giornalista e saggista, accompagna il lettore in un pellegrinaggio a Civitavecchia, alla Madonnina che piange. Un viaggio graduale ma coinvolgente fino a lambire le soglie del Mistero.

Una Madonnina in gesso, piccola piccola, come tante che si trovano nei giardini e nelle ver ande delle case italiane. E questa Madonnina a un certo punto piange, piange lacrime di sangue. E se fosse vero? E’ istintivo pensare, infatti, alla truffa, all’inganno, all’allucinazione, all’autosuggestione e se invece fosse tutto vero? E’ la storia della Madonnina di Civitavecchia, che ormai da quasi 11 anni fa parlare di se in tutto il mondo. E Riccardo Caniato questa storia ce la racconta passo dopo passo, senza tralasciare alcuno dei frammenti raccolti nel corso della sua indagine-pellegrinaggio al Borgo Pantano, dando la giusta importanza a particolari (date, luoghi, circostanze) che l’osservatore, ma anche il fedele, distratto, potrebbe giudicare irrilevanti Con i contributi della famiglia Gregori, involontaria ma principale testimone del fenomeno delle lacrimazioni, e del vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, Mons. Girolamo Grillo, il volume di Riccardo Caniato (Ed. ARES, 2005, pagg.456, euro 15) si arricchisce di un’intervista esclusiva, in appendice, rilasciata dal Cardinale polacco Andrzej Maria Deskur, da sempre fraterno amico di Giovanni Paolo II nonchè Presidente della Pontificia Accademia dell’Immacolata.
I fatti innanzitutto. La statuetta fu donata alla famiglia Gregori dal parroco padre Pablo Martin Sanguiao, religioso spagnolo inacardinato nella diocesi di Civitavecchia-Tarquinia. La parrocchia – Sant’Agostino – raccoglie famiglie e case sparse del Borgo Pantano, nel Comune di Civitavecchia. Pantano di nome e di fatto, perchè si tratta di una zona per ampi tratti paludosa, una striscia di terra fra l’Appennino e la costa tirrenica. Qui i Gregori vivono nella loro villetta. Tutt’intorno le case di parenti e di qualche amico.
Padre Pablo a settembre del 1994 va pellegrino a Medjugorje, e prima di far rientro a casa compra un paio di souvenirs. Fra questi ricordini c’è una statuetta in gesso per la famiglia Gregori, suoi parrocchiani e amici
Fabio Gregori, il capo famiglia, è un valente ed apprezzato elettricista della vicina centrale Enel; la moglie Annamaria si divide fra la cura della casa e il lavoro in una azienda agricola. Poi ci sono Jessica (6 anni) e Davide (2 anni). Fabio costruisce una grotticina in pietre vive per far posto a quel gradito dono, così che la Madonnina vi trova posto nella nicchia; Jessica ci gioca e la bacia Siamo a settembre del 1994. Un paio di mesi dopo, il 27 novembre, padre Pablo consacra la sua parrocchia al Cuore Immacolato di Maria: in chiesa durante la solenne messa domenicale i fedeli leggono e sottoscrivono la preghiera di consacrazione. In quell’occasione il parroco raccoglie più di 100 firme, che ripone nel tabernacolo affianco all’Eucarestia. Quella Chiesa e quella gente ormai sono proprietà di Maria.
Ancora poco più di due mesi e arriviamo al 2 febbraio 1995, festa cristiana della Candelora. Mentre Fabio Gregori con i bambini esce di casa per raggiungere la moglie che è già in parrocchia per la funzione delle 16.30, Jessica grida: “Papà, papà, la Madonnina piange!”. Fabio non capisce, anzi si irrita per quell’inutile perdita di tempo, poi si avvicina, guarda, tocca: sono rivoli di lacrime che scendono giù dalle palpebre, come tutte le lacrime di questo mondo. Ma quel liquido che irrora le guance della statuetta sembra proprio sangue.
Fabio Gregori si accerta che la bimba non si sia involontariamente tagliata; si accerta che non vi sia qualche strano animaletto in giro; ma non c’è assolutamente nulla di tutto ciò. Solo quel calore che ha avvertito e che lo ha toccato in fondo all’anima, quando le sue dita hanno sfiorato il liquido rosso. Esterrefatto avvisa la moglie, poi il parroco, che si precipiterà a guardare. Padre Pablo si rivolgerà ad Enea Fabio Rubulotta, ottimo parrocchiano devoto ed impegnato, ma soprattutto ottimo ex ufficiale dei bersaglieri – ora in pensione – con precedenti delicati incarichi di polizia giudiziaria. Poi arrivano i parenti e gli amici finchè la notizia non si sparge in pochi giorni. Anche perchè la Madonnina non smette di piangere, e davanti a tantissimi testimoni (compresi giornalisti e appartenenti alle forze dell’ordine) in diverse ore del giorno e della notte piange, piange per cinque giorni, fino al 6 febbraio, per un totale di tredici lacrimazioni.
Il Vescovo, Mons. Girolamo Grillo, di indole scettica e tendenzialmente razionalista, è infastidito da quel chiasso. Pensa subito alla truffa e si fa consegnare la statuetta per vederci chiaro. La fa analizzare, una, due, più volte presso l’Istituto di Medicina legale del Policlinico Gemelli a Roma. Ma all’interno non v’è alcun marchingegno elettronico, e le analisi di laboratorio parlano chiaro: quel liquido è vero sangue umano. Arriviamo così al 15 marzo: la statuetta è al sicuro nell’ abitazione privata di Mons. Grillo. E’ fra le sue mani (ma sono presenti anche altre persone) quando piange ancora per la quattordicesima volta. Poi è tutto un incalzare di accadimenti: il sequestro giudiziario della statuetta; le indagini della magistratura – con l’ausilio della Criminalpol – contro i Gregori (ipotesi di reato contestate: truffa, abuso di credulità popolare, associazione a delinquere); successivamente gli accertamenti della Commissione teologica diocesana per appurare la natura delle lacrimazioni.

Ma iniziano anche i pellegrinaggi e le testimonianze di guarigioni inspiegabili, le conversioni e soprattutto le ritrovate paci coniugali. Sì, perchè la Madonnina, si capisce da subito, è venuta in una famiglia per le famiglie: per tutte le nostre – tante – famiglie in crisi.

Archiviata la notizia di reato in quanto completamente infondata, accertata la natura straordinaria (ma non diabolica!) delle lacrimazioni, oggi la decisione finale sulla soprannaturalità delle lacrime mariane è affidata al giudizio prudente del Vaticano.
Ma molti sono convinti, e Riccardo Caniato ce ne riferisce con dovizia di particolari, che già Giovanni Paolo II abbia detto: “Se la Madonnina piange, bisogna consolarla! (pag.228)”.

Roberto Cavallo

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