L’ABOLIZIONE DELLA DONNA. COME IL FEMMINISMO RADICALE TRADISCE LE DONNE

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L’autrice di questo libro (D’Ettoris Editori, Crotone, marzo 2021) si definisce una «femminista pro-life», il che sembra una contraddizione in termini, data la forza con cui viene propugnato un presunto «diritto di abortire» in certi ambienti femministi.

Fiorella Nash si fa paladina di una tesi apparentemente contro-intuitiva: più una donna ha a cuore la parità – fra i due sessi – dei diritti nei rapporti civili, economici, giuridici, politici e sociali e più dovrebbe impegnarsi per la tutela pubblica di ogni vita.

L’autrice, inoltre, pungola chi è sempre in piazza per difendere i «diritti civili», chiedendo come mai la loro indignazione evapori dinanzi alle donne cinesi indotte alla sterilizzazione o all’aborto forzati; dinanzi alle migliaia di bambine uccise ogni anno prima di nascere semplicemente per il fatto di essere donne; dinanzi alle migliaia di donne che ricche coppie occidentali «cosificano» utilizzandole come madri surrogate.

Il libro di Fiorella Nash interpella anche il fronte pro-life, richiamandolo a un approccio più sensibile e realistico alle gravidanze problematiche, e a una maggiore attenzione allo sfruttamento e all’abuso delle donne all’interno di una società sessualizzata.

Fiorella Nash è ricercatrice e scrittrice della Society for the Protection of Unborn Children di Londra e ha oltre dieci anni di esperienza nella ricerca sulle problematiche inerenti la vita da una pro­spettiva femminista. Parteci­pa regolarmente a convegni nazionali e internazionali ed è apparsa su radio e stampa statunitensi per discutere di questioni come l’aborto, il genere, la salute materna e la maternità surrogata commer­ciale. È una scrittrice pluri­premiata che ha firmato le sue molte opere di narrativa con il semi-pseudonimo «Fiorella De Maria». 

Un libro da non perdere!

 

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