LE ANIME DEL PURGATORIO NELLA COMUNIONE DEI SANTI

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purgatorio.bmp Novembre. Mese

in cui la pietà degli uomini si rivolge a coloro che sono stati e che ora non sono più. E’ il mese della commemorazione dei defunti. Per chi preghiamo? Per chi offriamo il Sacrificio eucaristico della S. Messa?
Non tanto per i Beati, che godendo della visione di Dio, nella loro gioia infinita, non hanno certo bisogno delle nostre orazioni; men che meno per i dannati, per i quali esiste un abisso di dolore e di angoscia che niente e nessuno può oramai colmare (cfr. la parabola di Lazzaro e del ricco epulone). Allora, per chi preghiamo ? Per le anime sante del purgatorio.

Il compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, al n° 210, ci dice cosa è il purgatorio: “ è lo stato di quanti muoiono nell’amicizia di Dio, ma, benchè sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione, per entrare nella beatitudine celeste“.
L’esistenza del purgatorio trova fondamento, oltre che nel magistero della Chiesa e nell’autorità dei concili, direttamente nella Sacra Scrittura (1 Cor 3,15; 1Pt 1,7).
Anche nell’ambito delle apparizioni di Fatima, la stessa Madonna ne attesta la realtà. Infatti così risponde a Lucia quando la piccola veggente chiede notizie della sua amica Amelia: “Resterà in purgatorio fino alla fine del mondo“.
Una curiosità. Per chi non lo sapesse esiste a Roma, sicuramente unico nel suo genere, il “Piccolo Museo delle anime del purgatorio”. Il museo si trova sul lungotevere Prati, a poche centinaia di metri dal Vaticano, all’interno della Chiesa del S. Cuore del Suffragio, chiesa edificata da un sacerdote francese, padre Vittore Jouet, nel 1894. Lo stesso sacerdote qualche anno più tardi, a seguito di un incendio divampato nella chiesa il 15 settembre 1897, si accorse che su una parete dell’altare era rimasta impressa l’immagine di un volto. Tutti attribuirono quell’immagine ad un’anima purgante.

Da allora padre Jouet andò in giro per l’Europa a raccogliere testimonianze su presunte apparizioni delle anime del purgatorio.

Da persone ritenute degne di fede selezionò particolari “reliquie”: stoffe, breviari, tavolette, libri, fotografie.


Tutto questo materiale aveva in comune il fatto di presentare bruciature, impronte di mani e altri segni attestanti le apparizioni delle anime dei defunti, imploranti ai propri cari preghiere e suffragi. Ancora oggi alcuni di questi oggetti sono esposti alla meditazione del visitatore.

La Chiesa non si è mai espressa sulla loro autenticità. Ma, come è solito affermare il canonico custode della chiesa del S. Cuore del Suffragio, questa singolare collezione “ se non scatena la fede, almeno invita a riflettere“.
La pia pratica delle indulgenze, da sempre incoraggiata dalla Chiesa, trova il suo fondamento in questa comunione fra i vivi e i morti: è la comunione dei santi. Dunque la commemorazione dei defunti esprime, oltre che naturali sentimenti di amore per le persone a noi care, profonde ragioni teologiche.
Qualcosa di incommensurabilmente più grande del ridicolo Halloween che ghigna col suo appropriato emblema: una zucca vuota.


Roberto Cavallo


Preghiera alla Madonna del Monte Carmelo per le anime del Purgatorio
Vergine pietosissima del Carmine, voi che siete la gioia della Chiesa trionfante e l’aiuto della Chiesa militante, siete pure il conforto della Chiesa purgante.
Stendete dunque la vostra destra pietosa verso tante Anime che penano nel fuoco del Purgatorio, e liberatele, facendo che presto siano ammesse alla visione beatificante del Cielo.

Ricordatevi, o Santa vergine, di soccorrere specialmente quelle dei miei parenti e tutte quelle che sono più abbandonate e defraudate di suffragi.
Versate, o pietosissima Signora, in gran quantità sopra le spose elette del Signore i meriti del Sangue prezioso di Gesù Cristo, affinchè restino esse refrigerate nel gaudio eterno. 
E voi, anime benedette che tanto potete presso Dio con le vostre preghiere, intercedete per noi e liberateci da tutti i pericoli di anima e di corpo; proteggete le nostre famiglie, affinchè a noi tutti sia concesso di essere ammessi all’eterna beatitudine.
Così sia.
L’Ora del Salento“, 12 novembre 2005, pag.4

 

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