L’ECOLOGISMO E’ UN’IDEOLOGIA. LA TERRA E’ SANA! (Corriere del Giorno, 1° agosto 2010, pag. 25)

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ecologia_larcherNegli anni ’80 era di moda parlare di fine delle ideologie e delle utopie…oggi non è più possibile.

L’ecologismo si configura come la più grande ideologia del XXI secolo : nessun sistema di pensiero ha dimostrato un grado di sincretismo paragonabile a quello di cui si è reso capace l’ecologismo, che mette severamente in discussione l’industrializzazione, l’avanzamento tecnologico, il mondo moderno e l’Occidente; mentre d’altro canto presenta se stesso come il progresso, il cambiamento, l’unico antidoto alla precoce distruzione del pianeta…

Questo modo originale e assolutamente controcorrente di guardare alla variegata galassia amb iental ista ci è offerta da un noto giornalista e scrittore francese, redattore del quotidiano cattolico “La Croix”. Si tratta di Laurent Larcher, che in Italia per le edizioni Lindau ha pubblicato Il volto oscuro dell’ecologia. Che cosa nasconde la più grande ideologia del XXI secolo? (Torino, 2009, pagg. 267).

A giudizio di Laurent Larcher l’ecologismo è una vera ideologia, dai contorni vaghi e dalle molteplici anime, nella quale convivono pregiudizi intellettuali e interessi di parte, faziosità e falsi miti, che poco hanno a che vedere con un’autentica preoccupazione per l’ambiente e con un’azione politica responsabile e lungimirante.

La severa disamina di Larcher va alla radice dell’Ideologia Verde, analizza i suoi testi ispiratori, i temi chiave (l’animalismo, la Terra come organismo vivente, il Paradiso Perduto, l’elogio dei popoli incontaminati, Atlantide, la mitica età dell’oro, epoca di una presunta simbiosi fra uomo e natura…); studia i suoi “profeti” più ascoltati (da Aldo Leopold a Arne Naess, a James Lovelock, da Lynn White a Eugen Drewermann, da Alain de Benoist a Daniel Cohn-Bendit, sino ad arrivare ad Al Gore).

La maggioranza degli studiosi, come noto, è in allarme per lo stato del pianeta. Tuttavia sempre più frequentemente si alzano voci scettiche sul catastrofismo ambientale, specie dopo lo scandalo dei dati truccati sul riscaldamento globale: il “climagate” che nel dicembre 2009 ha coinvolto anche agenzie delle Nazioni Unite responsabili degli studi sull’ambiente.

In Francia uno dei primi ad esprimersi contro il conformismo ecologista – scrive Larcher – è stato Guy Sorman. Dopo aver passato al vaglio le grandi preoccupazioni ecologiste (il riscaldamento globale, la deforestazione, il nucleare…), Sorman ne dimostra l’infondatezza e sostiene che in realtà lo scopo dei movimenti ecologisti è l’induzione del panico, allo scopo di potersi spacciare per salvatori dell’umanità e acquistare facili consensi.

In Danimarca l’esperto di statistica Bjorn Lomborg nel suo libro L’ambientalista scettico, pubblicato in inglese dalla prestigiosa Cambridge University Press, ha alimentato un vivace dibattito tra ecologisti, scienziati e politici. Lomborg non è uno scienziato qualunque: è un ex membro di Greenpeace, ecologista di sinistra e pure vegetariano. Ma a forza di studiare e di valutare le statistiche profferte dalle organizzazioni internazionali, è giunto alla conclusione che il pianeta gode di buona salute!

Come in tutte le ideologie anche nell’ambientalismo ci sono i moderati e gli estremisti. Fra questi ultimi, racconta Larcher, non mancano i gruppi di eco-terroristi, particolarmente attivi negli Stati Uniti dove si rendono responsabili di vari attentati a persone e a beni (tra il 1996 e il 2002 l’FBI censisce 600 azioni criminali per danni pari a complessivi 43 milioni di dollari).  Alle origini di questi movimenti – tramite il gruppo Earth First! – vi sono anche schegge impazzite di Greenpeace e atti visti comunisti.

Altre forze, invece, perseguono la non violenza e il pacifismo, ma sono fieri sostenitori dell’anti-natalismo, nel senso che considerano il non fare figli quale soluzione ottimale per i danni che l’uomo arreca all’ambiente. Così uno di questi gruppi, il Movimento per l’estinzione volontaria della specie umana (The Voluntary Human Extinction Movement – VHEMT) si fa paladino delle campagne a favore dell’aborto, della riduzione delle nascite, dell’eutanasia.

Dietro l’ideologia ecologista – conclude Larcher – “…vi è l’antica e mai morta nostalgia dell’età dell’oro. Questa nostalgia equivale a un rifiuto dell’umanesimo su cui è fondata la nostra civiltà, erede della cultura greco-latina e della spiritualità giudaico-cristiana, per cui l’uomo è infinitamente superiore agli altri esseri viventi e la sua dignità è eccezionale e inalienabile. Quella degli ecologisti è una battaglia contro la cultura.”  Il cristianesimo e la civiltà che ne è derivata sono considerati, in sostanza, colpevoli di aver applicato alla lettera il comandamento biblico: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogate e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra (Gen. 1,28).”

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