LEPANTO – NAFPAKTOS

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Subito fuori Patrasso, lungo l’autostrada che conduce ad Atene, fra gli innumerevoli panorami che si aprono agli occhi degli automobilisti, spettacolare è quello del grande ponte ad arcate che unisce il Peloponneso al continente, la località di Rio a quella di Antirio.

Ancora adesso – come un tempo – i ferry-boat continuano a trasportare persone e macchine, ma indubbiamente il lungo ponte ha ridotto il traffico delle motonavi che uniscono le due rive.

Passando dal Peloponneso all’Etolia, arrivati ad Antirio, girando a destra si imbocca la strada che conduce all’odierna cittadina greca di Nafpaktos, l’antica Lepanto.

La cittadina, che fu fortificata dai Veneziani, oggi è un paese turistico ma al tempo stesso tranquillo, immerso fra la vegetazione rigogliosa delle colline e il mare cristallino. Nel braccio di mare antistante, fra le due rive del golfo, il 7 ottobre 1571 si svolse la grande battaglia navale che oppose la flotta musulmana – imponente per uomini e numero di navi – a quella cristiana. Per la prima volta dopo anni di sconfitte i cristiani ebbero la meglio sui Turchi, impedendo – almeno per il momento – l’ulteriore espansione ad ovest delle armate ottomane.

Nel 1570, infatti, gli Ottomani avevano attaccato Cipro e nell’agosto del 1571 avevano conquistato Famagosta, l’ultima città dell’isola ancora in mano ai Veneziani. Nel frattempo, accogliendo le preghiere di Papa Pio V, una grande flotta cristiana si era radunata a Messina. La Spagna, Venezia, i Cavalieri di Malta e altri Stati italiani facevano parte dell’alleanza: il comando della flotta fu affidato a Don Giovanni d’Austria, figlio naturale dell’Imperatore Carlo V, allora appena ventiseienne. La vittoria fu salutata come un miracolo dalla cristianità in pericolo.

Dalle belle spiagge di ciotoli della cittadina di Nafpaktos, ombreggiate dai platani e costellate dai caffé, si possono solo immaginare quelle navi e quei marinai cristiani che sulle acque limpide difesero l’Occidente; ma ancora oggi si possono vedere e visitare le cinte murarie, il borgo e il castello veneziano arroccato sulla collina, custodi di quella vittoria.

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