L’OCCIDENTE NON CAPISCE CHE GLI EGIZIANI STANNO CON I MILITARI

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Egitto: Copti nel mirino dei Fratelli musulmani
Egitto: Copti nel mirino dei Fratelli musulmani

In un’intervista a firma di Pietro Piovani pubblicata su “il Messaggero” di domenica 18 agosto 2013 (pag. 2), l’ambasciatore egiziano in Italia, Amr Helmy, mette in guardia sulla profonda ignoranza dell’Occidente, in merito ai fatti che stanno insanguinando l’Egitto, e in modo particolare sull’errata percezione che i media nostrani hanno della “Fratellanza musulmana”.

“I media” –dice l’ambasciatore– “descrivono i Fratelli musulmani come se fossero vittime; invece sono terroristi. Ed è assurdo che i vostri governi non spendano una parola contro di loro e diano la colpa all’esercito.”

Secondo l’ambasciatore, i Fratelli musulmani sono terroristi perché sono state scoperte fosse comuni con i corpi di persone uccise dopo essere state torturate. E infatti dispongono di armi e munizioni in abbondanza. L’ambasciatore continua: “Hanno bruciato 35 chiese, tra cui almeno 4 o 5 chiese antiche di grande valore artistico e storico. Attaccano le moschee, i musei, le università, le stazioni di polizia. Li ho visti con i miei occhi, sulla televisione egiziana, andare in strada con il mitra, sparare contro gli edifici, dare alle fiamme le sedi delle imprese e impedire ai vigili del fuoco di spegnere l’incendio. Io non capisco come sia possibile che non arrivi alcuna condanna di questi episodi da parte dei governi occidentali.”

L’ambasciatore Amr Helmy con un paragone spiega le ragioni dell’intervento militare contro la piazza islamista: “Immaginate se a Roma ci fosse un gruppo di persone che occupano una piazza per giorni, bloccano la circolazione delle auto, impediscono ai residenti di entrare o uscire di casa. Tutto questo è successo al Cairo, nel mezzo della città, in una zona molto popolata. Avevano piantato le loro tende, avevano cominciato a costruire dei muri, quasi una città abusiva…”.

Il sostegno morale che i governi occidentali stanno garantendo ai Fratelli musulmani è probabilmente anche frutto dell’atteggiamento di speciale favore riservato agli islamisti da Barak Obama.

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