MA L’ITALIA C’ERA GIA’ PRIMA DEL RISORGIMENTO…MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI PER IL 150°

1319

 

 

Il recente volume sull'identità italiana a cura di Francesco Pappalardo e Oscar Sanguinetti (Edizioni Cantagalli)

 

Nel suo messaggio augurale in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Benedetto XVI, pur ricordando il fattivo contributo alla causa unitaria profferto da letterati e pensatori cattolici, non ha tuttavia sottaciuto “… il ruolo di tradizioni di pensiero diverse, alcune marcate da venature giurisdizionaliste o laiciste”, che caratterizzarono il Risorgimento.

Ma soprattutto il Papa ha inteso sottolineare che il processo di unificazione avvenuto in Italia nel corso del XIX secolo e passato alla storia con il nome di “risorgimento”, costituì il naturale sbocco di uno sviluppo identitario nazionale iniziato molto tempo prima. In effetti, – scrive il Pontefice – “La nazione italiana, come comunità di persone unite dalla lingua, dalla cultura, dai sentimenti di una medesima appartenenza, seppure nella pluralità di comunità politiche articolate sulla penisola, comincia a formarsi nell’età medievale. Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali; ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica… Anche le esperienze di santità, che numerose hanno costellato la storia dell’Italia, contribuirono fortemente a costruire tale identità, non solo sotto lo specifico profilo di una peculiare realizzazione del messaggio evangelico, che ha marcato nel tempo l’esperienza religiosa e la spiritualità degli italiani (si pensi alle grandi e molteplici espressioni della pietà popolare), ma pure sotto il prof ilo culturale e persino politico. San Francesco di Assisi, ad esempio, si segnala anche per il contributo a forgiare la lingua nazionale; santa Caterina da Siena offre, seppure semplice popolana, uno stimolo formidabile alla elaborazione di un pensiero politico e giuridico italiano. L’apporto della Chiesa e dei credenti al processo di formazione e di consolidamento dell’identità nazionale continua nell’età moderna e contemporanea. Anche quando parti della penisola furono assoggettate alla sovranità di potenze straniere, fu proprio grazie a tale identità ormai netta e forte che, nonostante il perdurare nel tempo della frammentazione geopolitica, la nazione italiana poté continuare a sussistere e ad essere consapevole di sé... La comunità politica unitaria nascente a conclusione del ciclo risorgimentale ha avuto, in definitiva, come collante che teneva unite le pur sussistenti diversità locali, proprio la preesistente identità nazionale, al cui modellamento il Cristianesimo e la Chiesa hanno dato un contributo fondamentale”. Fin qui le parole del Papa.

E’ dunque tempo di riscoprire l’identità italiana, finalmente liberata da tutte le ideologie (anche quelle “laiciste” ed anticlericali che condussero alla breccia di Porta Pia) e saldamente ancorata alle radici profonde di un Paese che è nato molto prima del 1861.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui