IL MANUALE DEL BUON CONSERVATORE

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The American cause. Il manuale del buon conservatore” è il libro scritto dallo storico Russel Kirk  (1918-1944) dopo e soprattutto di fronte alla Guerra di Corea (1950-1953), quando egli si rese conto che i soldati statunitensi sapevano bene contro chi avevano combattuto (il comunismo), ma non sapevano per cosa erano stati pronti a morire o erano morti.

Non a caso la seconda edizione uscirà nel 1966, alla vigilia della grande contestazione studentesca nei campus universitari e della guerra del Vietnam.

Questo libro – per ammissione dello stesso Russel Kirk – non è certo un’apologia dell’americanismo, ma “…è un breve sforzo per rinvigorire la mente degli americani” contro la propaganda delle ideologie radicali.

Gli americani (ma possiamo aggiungere gli Occidentali in generale) sul loro Paese nutrivano opinioni posticce, spesso false, proprio come i suoi detrattori di oggi.

Pubblicato per la prima volta nel 1957 e oggi riproposto da D’Ettoris Editori, il libro è un “manuale” che torna a spiegare i principi non negoziabili e le scelte prudenziali su cui si fonda il Paese più potente del mondo, offrendone un’immagine autenticamente conservatrice sulle sue fondamenta cristiane, sul suo carattere anti-laicista e anti-ideologico, sul patrimonio di libertà ordinata che lo anima, sul concetto di libertà economica, e sulle sue radici europee classiche e medioevali.

Scrive Kirk: “Siamo terribilmente minacciati da oppositori inesorabili. Non abbiamo bisogno di inventare qualche nuova teoria sulla natura umana e sulla politica, ma abbiamo urgentemente bisogno di richiamare alla mente le solide convinzioni che hanno sostenuto la nostra civiltà e la nostra nazione.” (pag. 28).