MILANO SI SVEGLIA ALLA PREGHIERA DEL MUEZZIN (di Andrea Morigi)

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d_islam_muezzinDal quotidiano “Libero” di venerdì 3 settembre 2010 riprendiamo e pubblichiamo un estratto dell’articolo di Andrea Morigi (pagg. 1 e 14):

“…Alle 5 del mattino in viale Jenner parte il salmodiare. Esasperati, i residenti girano un video e protestano…Per ragioni di sicurezza, anzi di incolumità personale, la videocamera riprende dall’alto, senza farsi notare. E’ già di per se una testimonianza del pericolo avvertito dalla popolazione del quartiere. Hanno paura. Le intimidzioni sono all’ordine del giorno. E le serrande dei negozi continuano a chiudere, una dopo l’altra. Se va avanti così, fra poco tempo nei dintorni scompariranno gli italiani. Per disperazione, se ne andranno altrove e lasceranno campo libero. Si formano così le enclave, i ghetti da cui partono le rivolte. E’ accaduto nella banlieue parigina e a Rosengard, il quartiere multietnico di Malmo, in Svezia, dove le ambulanze non sono autorizzate a entrare senza la scorta della polizia. La strategia sembra funzionare anche in Italia, benché si sia soltanto all’inizio. Basta andare per gradi, un passo alla volta, ma a poco a poco intere porzioni di città si trasformano. Le insegne degli esercizi commerciali in lingue e alfabeti stranieri prevalgono. Non si vedono più donne per strada, se non velate. Rimangono uomini sfaccendati in giro. E qualche studioso occidentale che ciancia ancora a sproposito di libertà religiosa. 

Ma c’è qualche sacca di resistenza che si occupa anche di schiamazzi notturni  e di disturbo alla quiete pubblica. La propria. Sono i vicini di casa dei musulmani a infilare l’obiettivo  nella ringhiera del balcone, per produrre una testimonianza. Finora non sono stati creduti, anche perché nessuno si era ancora disturbato per andare a sentire cosa accade, fra le ore 23 e le 5 del mattino. Adesso occorre guardare e ascoltare. E immedesimarsi un pò. La preghiera avviene regolarmente cinque volte al giorno, ma con punte insopportabili all’imbrunire. D’estate è peggio; soprattutto per chi non sta in una casa dotata di impianto d’aria condizionata le finestre vanno tenute obbligatoriamente aperte. E si deve scegliere se soffrire per l’afa o per la nenia incessante del muezzin. Sembrerebbe un filmino residuato di una vacanza a Dubai. Ma non è così perché neanche negli Emirati Arabi si permetterebbero di disturbarti a quell’ora…Se le autorità cittadine e quelle nazionali pensavano di aver risolto la questione della famigerata pseudo-moschea cittadina, spostando la preghiera del venerdì prima al Palasharp e poi al Ciak, si sbagliavano. Certo, ora la strada è libera.

islam-duomoMa il simbolo dell’occupazione fondamentalista del capoluogo lombardo è rimasto là. Tutti gli altri giorni della settimana, dal sabato al giovedì, il via-vai di persone che frequentano la mensa e il centro di preghiera a tutte le ore del giorno non si interrompe. Il baccano notturno, nemmeno. E ora, che va approssimandosi la fine del Ramadan, è perfino peggio. Di giorno, secondo le prescrizioni coraniche, non si mangia e non si beve. Ci si rifà dopo il tramonto. Così, da qui all’8 settembre, ultimo giorno del mese sacro ai musulmani, non ci sarà pace tra i condomini vicini…”

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