NOBEL AL PROF. ROBERT EDWARDS: PER 4 MILIONI DI BAMBINI NATI, 41 MILIONI CHE NON HANNO MAI VISTO LA LUCE

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Dal sito di Progetto Famiglia Onlus (www.progettofamiglia.org) leggiamo e pubblichiamo:

“Molti dei media nostrani hanno accolto la notizia dell’assegnazione del premio Nobel per la Medicina 2010 al Prof. Robert Edward s con una s concertante seppur prevedibile accondiscendenza. Al biologo che, insieme al ginecologo Patrick Steptoe, condusse le ricerche di fecondazione umana in vitro, viene attribuito il merito di aver combattuto l’infertilità facendo così nascere più di 4 milioni di esseri umani.

Un fatto apparentemente encomiabile che sui giornali raramente è stato accostato al numero palesemente scandaloso di embrioni sacrificati sull’altare di questa nobile causa: 4 milioni di bambini nati contro 41 milioni che non hanno mai visto la luce.

Eppure, se crediamo che il fine non giustifica i mezzi, le due eredità di Edwards dovrebbero stimolare un piccolo barlume di coscienza critica nella mente di quei giornalisti troppo occupati nel lanciare anatemi contro una chiesa, a dir loro, oscurantista e bigotta.

In un pungente articolo pubblicato su Avvenire, Carlo Bellini, dirigente del Dipartimento di Terapia intensiva neonatale del Policlinico Universitario di Le Scotte di Siena, chiosa: “In quest’ambito [quello della fecondazione artificiale, ndr ] abbiamo visto di tutto: impianti multipli fino a otto embrioni, magari poi seguiti da aborti selettivi; inseminazione con seme di persone defunte senza un loro esplicito consenso da vivi; figli con una madre biologica e una “portatrice” che poteva essere la zia, o la nonna; embrioni congelati per poi chiamare i genitori a firmare per autorizzarne la morte; compravendita di ovociti; e ancora, le conseguenze delle pesanti stimolazioni ormonali sulle donne, fino ai rischi per i bambini”.

Una triste vicenda che non lascia dubbi sulle gravose responsabilità di Edwards e che dovrebbe suscitare più di una perplessità sulla legittimità della scelta dell’istituto svedese. Peccato!

E pensare che nel 1979 un Nobel altrettanto importante, quello per la pace, fu conferito a Madre Teresa di Calcutta, piccola grande donna, che nella sua vita ebbe il coraggio di schierarsi sempre dalla parte dei più deboli, dei più poveri fra i poveri, dei bambini non ancora nati!”

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