Notizie dall’estero 1° Maggio 2006

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Un cordiale ben ritrovati a tutti i nostri ascoltatori.
La pagina di oggi sull’informazione internazionale ci presenta diversi argomenti degni di nota. Ma prima di cominciare vorrei ricordare che è possibile inviare un e-mail all’indirizzo di posta elettronica radioqueen@virgilio.it, oppure comunque telefonare allo 0832-331144 per esprimere la vostra opinione, o per chiedere qualcosa sui fatti più importanti della settimana a livello internazionale. Noi ovviamente cercheremo di rispondere personalmente o anche nel corso della prossima trasmissione.
Bene, passiamo adesso alle notizie della settimana e, ovviamente, iniziamo dall’attentato di Nassirya, dove nei giorni scorsi tre nostri connazionali appartenenti all’Arma dei Carabinieri, insieme ad un poliziotto romeno, hanno perso la vita nel corso di un vile attentato messo a segno dai terroristi legati ai gruppi e alle sigle che fanno capo ad Al Qaeda.
Se si considera il particolare momento in cui tale attentato è maturato, e cioè alla vigilia in Italia di un passaggio di consegne fra vecchia e nuova maggioranza politica, fra la Casa delle Libertà e l’Unione di Prodi, proprio mentre si stavano decidendo le presidenze al Senato e alla Camera dei Deputati, allora sembrano davvero esatte le osservazioni dell’islamologo Massimo Introvigne, considerazioni aparse sul Giornale di venerdì 28 aprile.
Introvigne oltre ad essere uno fra i massimi esperti al mondo di nuovi fenomeni religiosi, da anni si occupa di terrorismo islamico, e ha pubblicato diversi libri sull’argomento, tanto che viene intervistato regolarmente sia sulle reti della RAI che su quelle di Mediaset.
Come forse qualche nostro radioascoltatore ricorderà abbiamo avuto il piacere di avere qui con noi Massimo Introvigne, proprio qui ai microfoni di Radio Queen, in occasione di una conferenza tenuta a Lecce lo scorso dicembre sul romanzo di Dan Brown “Il Codice da Vinci”. Bene, ecco allora cosa dice Massimo Introvigne nel suo articolo di fondo pubblicato in prima pagina sul Giornale di venerdì scorso: “Il terrorismo ha bisogno di presentare alla sua base ogni movimento di soldati occidentali non come il risultato di una normale pianificazione strategica, ma come una disfatta di fronte alle invincibili armate di Allah. La differenza fra un ripiegamento di truppe già programmato e una fuga alla Zapatero può sembrare minima ai politici italiani, ma è invece enorme per gli ultra-fondamentalisti islamici, i quali pensano la storia secondo categorie apocalittiche, che hanno ampia presa sull’opinione pubblica araba. Dopo la fuga degli Spagnoli, Al Qaeda e Al Zarqawi giocano un’importante battaglia propagandistica per presentare anche il ritiro degli Italiani, programmato ormai al massimo per fine anno, ma forse anche fra qualche mese, come una nostra disfatta e una loro vittoria“.
Dunque per Massimo Introvigne questi attentati si inserirebbero in una strategia perfetta, che mira a dimostrare alle masse arabe come gli Occidentali, uno dopo l’altro, siano costretti a ritirarsi dietro l’incalzante azione dei gruppi islamici.
E veniamo ad un altro terribile attentato, quello in Egitto, dove purtroppo lo scorso 24 aprile si è consumata la tragedia nella penisola del Sinai, a Dahab, quasi al confine con Israele. L’attentato di Nassirya quasi ci ha fatto dimenticare quest’altro attentato, che pure si è svolto appena la settimana scorsa.
Perchè tanto spesso vengono colpiti questi centri turistici sul Mar Rosso ?
Beh, come ha detto il giornalista Magdi Allam, vice-direttore del Corriere della Sera, nel corso di un’intervista rilasciata a RAI-2, quest’attentato che è costato la vita a ben 18 persone, 12 egiziani e 6 stranieri, tutti turisti occidentali, potrebbe essere la prima risposta all’appello lanciato appena il giorno prima, il 23 aprile, da Osama Bin Laden, appello ripreso dall’emittente televisiva Al Jazeera.
Con questo suo nuovo intervento Bin Laden aveva invitato tutto l’Islam ad impugnare le armi con maggiore convinzione, dopo una pseudo-tregua da lui stesso concessa, per sterminare quelli che chiama, come al solito, i Crociati sionisti: le minacce di Bin Laden si rivolgono non solo a Stati Uniti e ad Israele, ma a tutto l’Occidente e anche ai Paesi arabi che secondo lui non fanno abbastanza per conservare la purezza del messaggio islamico. Anche per questo motivo vengono presi di mira gli insediamenti turistici egiziani sul Mar Rosso, meta di vacanzieri spesso giovani ed amanti degli sport acquatici, della musica e dei divertimenti. Tutte cose in gran parte proibite dagli integralisti islamici. Eppure oggi l’Egitto dipende in buona parte proprio dalle risorse del turismo. Come gli analisti politici hanno notato quello del 24 aprile è stato il terzo attentato in Egitto che avviene con caratteristiche pressochè identiche. Il primo avvenne a Taba il 7 ottobre 2004 (quando morirono le due ragazze italiane, Jessica e Sabrina Rinaudo); il secondo lo scorso anno a Sharm el Sheikh, il 23 luglio 2005, allorchè morirono 70 persone fra cui 6 italiani. Attentati compiuti sempre in località turistiche, e a distanza di circa nove mesi l’uno dall’altro, e in prossimità di gran di feste nazionali egiziane.
Abbiamo già ricordato che oltre ad Osama Bin Laden, in questi giorni si è fatto vedere, per la prima volta in video su Internet, lo sceicco Abu Musab Al Zarqawi, capo forse indiscusso di Al Qaeda in Iraq. Dicevamo forse indiscusso perchè, sempre secondo quanto dichiarato da Magdi Allam, tale apparizione e il relativo messaggio agli Irakeni potrebbe essere un segno teso a riaffermare, contro eventuali concorrenti, la propria leadership nell’ambito del movimento terrorista in Iraq. In questo video Abu Musab Al Zarqawi, che è responsabile di decine e decine di decapitazioni, per lo più di ostaggi occidentali (in molti casi si pensa che lui stesso, personalmente, abbia tagliato la testa agli ostaggi), ha invitato il popolo irakeno a continuare la resistenza armata contro gli Americani. Ha inoltre auspicato la conquista di Gerusalemme da parte dei mujahiddin, dicendo queste parole: “O cara nazione islamica, noi facciamo come il Profeta, combattiamo in Iraq ma abbiamo sempre in mente Gerusalemme“.
L’ultimo intervento video in ordine di tempo da parte dei più importanti leader di Al Qaeda è stato quello dello sceicco Al Zawahiri, numero 2 di Al Qaeda, che si è rivolto in particolare ai Pakistani, chiedendo loro di ribellarsi al generale Musharraf, reo di collaborare con gli Stati Uniti nella repressione del terrorismo in Afghanistan. Ha inoltre ricordato con piacere come sinora in Iraq siano state portate a compimento, nei tre anni dalla caduta del regime di Saddam, ben 800 missioni kamikaze.
Dunque ad ognuno di questi recenti interventi in video è corrisposto sinora uno o più gravissimi attentati terroristici. Dopo Bin Laden c’è stato l’attentato in Egitto; dopo Al Zarqawi vi è stato l’attentato di Nassirya; speriamo dunque che adesso non tocchi anche al Pakistan subire gli effetti dell’appello alla rivolta lanciato dallo sceicco Al Zawahiri.
Di certo è incontestabile che i leader di Al Qaeda sono diventati volti noti non solo per le sterminate masse arabe, ma anche per il pubblico di tutto il mondo, che ormai in TV riesce ad identificare questi volti forse meglio di quello di Chirac o, per esempio, di Lula, che è il Presidente di un grandissimo Paese come il Brasile. Cosa vogliamo dire ? Vogliamo dire che grazie ad internet e soprattutto ad Al Jazeera questi uomini, Osama Bin Laden, Al Zarqawi, Al Zawahiri, hanno conquistato la scena e la visibilità mondiale come se si trattasse di autorevoli e grandi Capi di Stato.
In proposito il giornalista italo-libanese Camille Eid così ha scritto sul quotidiano “Avvenire” di domenica 30 aprile: “Con quello di Al Zawahiri, dunque, diventano tre i messaggi di esponenti di Al Qaeda in meno di una settimana. Domenica 23 aprile era tornato a farsi vivo con un messaggio audio Osama Bin Laden, dopo tre mesi di silenzio, e due giorni dopo il capo di Al Qaeda in Iraq, Abu Musaf al Zarqawi, era apparso per la prima volta in un video in cui prometteva guerra incessante agli Stati Uniti. Se nei prossimi giorni dovesse arrivare un messaggio del mullah Omar il quartetto dei super-ricercati sarebbe al completo“.
Il terrorismo internazionale insomma diventa sempre più organizzato, più penetrante, terribilmente pericoloso Non ci resta che esprimere il cordoglio, lo facciamo anche noi nel nostro piccolo, per tutti quegli eroi, come i 3 carabinieri italiani caduti a Nassirya, che ogni giorno nel mondo si battono per proteggerci dal terrorismo e dal fanatismo.
Bene, con questa considerazione, sicuramente amara, terminiamo l’appuntamento di oggi con l’informazione internazionale. A risentirci quindi martedì prossimo, sempre con l’Internazionale – la nostra rubrica – , ricordando come al solito che è possibile inviare le vostre riflessioni, i vostri dubbi e le vostre domande scrivendo una e-mail al nostro indirizzo di posta elettronica radioqueen@virgilio.it.
Grazie a tutti per la cortese attenzione e a risentirci la prossima volta.

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