PERCHE’ IL PAPA E’ IL PAPA? IL PRIMATO DI BENEDETTO XVI E DEI SUOI 264 PREDECESSORI (L’Ora del Salento, 22 maggio 2010, pag.11)

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BARRACi sono alcuni passi del Vangelo che con chiarezza attribuiscono a Pietro il primato del collegio apostolico. Siccome poi è evidente che Gesù non ha promesso a Pietro il dono dell’immortalità, la Chi esa d elle origini ha sempre interpretato tali passi nel senso che il primato possa e debba proseguire nei suoi successori. Questo è il fondamento dell’autorità pontificia, che corrisponde ad un elementare principio di organizzazione sociale, come argutamente ricorda Rino Cammilleri nel suo recente libro “Dio è cattolico?”: “E’ vero. Cristo poteva affid are l’autorità infallibile all’intero collegio dei Dodici. Ma perché complicare le cose quando si possono fare semplici ? In ogni collegio che si rispetti viene sempre nominato un portavoce, un presidente, uno, insomma, che ha l’ultima parola o almeno il voto decisivo. Altrimenti si fa notte…”.

I passi del Vangelo che riguardano il primato si trovano soprattutto in Matteo (cap. 16,vv.18-19): “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chies a…A te darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

Con queste parole Gesù spiega ai suoi discepoli che cosa intende per primato: nel linguaggio del tempo “detenere le chiavi” in dicava il potere del maggiordomo di amministrare i beni di una casa o di un palazzo, quando il legittimo proprietario si assentava e in attesa del suo ritorno. Nel linguaggio rabbinico, inoltre, i termini “legare” e “sciogliere” indicavano il potere di proibire o di permettere in campo dottrinale; gli stessi termini significavano pure il potere di condannare e di assolvere in campo giuridico e disciplinare: compiti che Gesù affida direttamente a Pietro.

A tal proposito un altro passo importante del Vangelo lo troviamo in Giovanni (cap.21, vv.14-17), nella triplice richiesta di Gesù a Pietro: “Simone di Giovanni mi vuoi tu bene più di costoro?…Pasci le mie pecorelle”.

Come racconta il giornalista Gianpaolo Barra nel suo volume “La vera Chiesa? E’ quella cattolica” (Edizioni Art-Il Timone, 2004, pagg. 64), fin dal primo secolo vi sono testimonianze storiche da cui si evince che le comunità cristiane delle origini (quelle d’Oriente come quelle d’Occidente) non avevano difficoltà a riconoscere la potestà dottrinale dei successori romani di San Pietro.

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