PIO XII, CONTINUA L’OPERAZIONE VERITA’ (Corriere del Giorno, 5 novembre 2010, pag. 24)

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Copertina libro RoncaDopo che il 23 maggio 2009 su Sat2000 era già stato proiettato un documentario-inchiesta su “Pio XII. Il diplomatico di Dio”, domenica 31 ottobre e lunedì 1° novembre è stata la volta di Raiuno a testimoniare, con lo sceneggiato televisivo “Sotto il cielo di Roma< /em>”, l’opera di salvezza di migliaia di ebrei e perseguitati promossa da Papa Pacelli nella città di Roma, occupata dai nazisti.

Secondo un elenco pubblicato dallo storico Renzo De Felice nella sua Storia degli ebrei in Italia sotto il fascismo, ben 4.447 persone di razza ebraica trovarono fra il 1943 e il ‘45 asilo e protezione negli istituti religiosi di Roma e in case private dell’organizzazione clandestina cattolica facente direttamente capo al Vaticano.

La carità di Pio XII, di cui è in corso il processo di beatificazione, fece infatti aprire le porte di numerose istituzioni ed enti ecclesiastici ad ogni genere di rifugiati che tentavano di sfuggire ai rastrellamenti della polizia tedesca. Fu una grande opera di assistenza morale e materiale, nella quale il Seminario Romano del Laterano ebbe un grande ruolo, divenendo dapprima una sorta di centro di dispensa di vettov agli amenti ed altro a favore di alunni sfollati e delle loro famiglie e, successivamente (cioè a partire dall’ottobre ’43), insieme ad altri ambienti del complesso lateranense, un vero e proprio rifugio per centinaia di perseguitati.

Tra le novità più interessanti che già nel primo filmato mandato in onda da Sat2000 finalmente sono giunte al grande pubblico c’è la testimonianza inedita di monsi gnor Giuseppe Simonazzi, che il 2 febbraio 1944 accompagnò il rettore del Seminario Romano, poi arcivescovo di Pompei, don Roberto Ronca (1902-1977), all’incontro degli istituti religiosi con Pio XII per la festa della “Candelora”. Mons. Simonazzi sentì con le sue orecchie Papa Pacelli chiedere a Ronca: “Monsignore, quanta gente ha in Seminario ?”. “Quattrocentodue, Padre Santo”. “Per favore, mi trovi altri posti”.

Anche nella mini-serie della Rai, che ha visto un ottimo James Cromwell interpretare Pio XII, è emersa con chiarezza questa opera della Santa Sede e di Pio XII ma, nonostante sia stata affiancata da una commissione di storici, nella fiction non c’è traccia di Ronca, che è stato Rettore del Seminario Romano dal 1933 al 1948 e che, come ha documentato un recente libro molto approfondito (cfr. Giuseppe Brienza, Identità cattolica e anticomunismo nell’ Italia del Dopoguerra. La figura e l’opera di mons. Roberto Ronca, Prefazione di Marco Invernizzi, D’Ettoris Editori, Crotone 2008, pp. 244, + 16 ill. €. 18,90 – www.fondazionedettoris.it/), ha tenuto nascosti con grande coraggio nel complesso del Laterano migliaia fra militari fedeli al Re, politici antifascisti ed ebrei (questi ultimi in numero di oltre 800) durante l’occupazione di Roma.

Il flusso dei perseguitati politici verso il Seminario lateranese, parallelo a quello degli ebrei, dei militari e di altre persone che si consideravano in peri­colo, iniziò fin dal settembre-ottobre del 1943. I rifugiati venivano in genere segnalati dalla Segreteria di Stato, seb­bene mons. Ronca ed il cardinal vicario Francesco Marchetti Selvaggiani si trovas­sero non di rado a fronteggiare pressioni provenienti da altre direzioni, a favore dell’ingresso di persone delle quali non si avevano quindi sicure referenze. Ciò determinò una lamentela di Pio XII, come documenta il libro di Brienza, ad ulteriore dimostrazione che il Papa era costantemente al corrente di quanto succedeva nel Seminario.

L’atteggiamento di vicinanza e carità dimostrato verso la comunità ebraica romana indusse mons. Ronca anche ad adoperarsi per il Rabbino-capo di Roma (1940-1944), Israel Zolli (1881-1956) che, a seguito dell’improvvisa conversione al cattolicesimo avvenuta anche grazie alla visione di Gesù Cristo durante la cerimonia dell’espiazione-Yom Kippur del settembre 1944, cambiò il proprio nome in Eugenio, in onore di papa Pacelli e fu battezzato da mons. Luigi Traglia, Vicegerente di Roma a guerra non ancora finita, il 13 febbraio 1945.

Insomma, nel giro di meno di due anni sono usciti in Italia, fra gli altri, il documentario, il libro e la mini-serie televisiva di cui abbiamo finora accennato: serviranno a convincere i critici di Pio XII, che continuano a sostenere che quelle iniziative di solidarietà avvennero all’insaputa del Papa, senza la sua benedizione e senza il suo consenso?

 

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