PIO XII: VERITA’ E MENZOGNA (radiomessaggio di Natale del 24 dicembre 1947)

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Settant’anni fa Papa Pio XII attraverso la radio inviava all’umanità un messaggio sull’uso distorto e assolutamente ingannevole della propaganda ideologica, che oggi risulta di straordinaria attualità. Lo proponiamo ai nostri lettori, augurando a tutti un Santo Natale: “Lo stigma, che porta sulla fronte il nostro tempo e che è causa di disgregazione e di decadimento, è la tendenza sempre più manifesta alla “insincerità”. Mancanza di veracità, che non è soltanto un espediente occasionale, un ripiego per trarsi d’impaccio in momenti d’improvvise difficoltà o d’impreveduti ostacoli. No. Essa apparisce al presente quasi eretta a sistema, elevata al grado di una strategia
in cui la menzogna, il travisamento delle parole e dei fatti, l’inganno, sono divenuti classiche armi offensive, che alcuni maneggiano con maestria, orgogliosi della loro abilità: tanto l’oblio di ogni senso morale è, ai loro occhi, parte integrante della tecnica moderna nell’arte di formare la pubblica opinione, di dirigerla, di piegarla al servizio della loro politica, risoluti come sono a trionfare ad ogni costo, nelle lotte d’interessi e di opinioni, di dottrine e di egemonie. Non è Nostro proposito di descrivere qui specificatamente le rovine prodotte da questo torneo d’“insincerità” nella vita pubblica; abbiamo però il dovere di aprire gli occhi ai cattolici di tutto il mondo – ed anche a quanti hanno con Noi comune la fede in Cristo e in un Dio trascendente – sui pericoli che questo predominio della falsità fa correre alla Chiesa, alla civiltà cristiana, a tutto il patrimonio religioso ed anche semplicemente umano, che da due millenni ha dato ai popoli la sostanza della loro vita spirituale e della loro reale grandezza.

Come già Erode, ansioso di far uccidere il bambino di Betlemme, celò il suo proposito sotto la maschera della devozione e si studiò di tramutare i Magi dal cuore retto in spie inconsapevoli, così ora i moderni imitatori di lui mettono tutto in opera per nascondere alle popolazioni i loro veri disegni e farne gli strumenti ignari dei loro scopi.

Ma una volta conquistato il potere e appena sentono di tenerne ben saldamente in mano le redini, essi lasciano a poco a poco cadere il velo e passano progressivamente dalla oppressione della dignità e della libertà umana alla soppressione di ogni sana e indipendente attività religiosa. Ora Noi chiediamo a tutti gli onesti: Come può l’umanità risanare; come può dagli errori e dalle agitazioni della torbida ora presente sorgere un “nuovo ordine” degno di questo nome, se i confini tra amico e nemico, tra il sì e il no, tra la fede e la incredulità vengono cancellati e spostati?

La Chiesa, piena sempre di carità e di bontà verso le persone di quei traviati, fedele tuttavia alla parola del divino suo Fondatore, che ha dichiarato: “Chi non è con me, è contro di me” (Matt. 12, 30), non può mancare al dovere di denunziare l’errore, di togliere la maschera ai “fabbricatori di menzogne” (Iob. 13,4), che si presentano come lupi in veste di agnelli (Cf. Matth. 7 ,15), come precursori e iniziatori di un nuovo tempo felice, e di avvertire i fedeli di non lasciarsi stornare dal retto cammino, né illudere da fallaci promesse.
Per uscire da queste strettezze, in cui il culto della “insincerità” ha condotto il mondo, un solo varco è possibile; il ritorno allo spirito e alla pratica di una rettilinea veracità. Nessuno oggi – a qualunque campo o partito sociale o politico appartenga – che intenda far valere, nella bilancia del destino dei popoli, per il presente o per il futuro, il peso delle sue convinzioni e dei suoi atti, ha diritto di mascherare il suo volto, di voler apparire quel che non è, di ricorrere alla strategia della menzogna, della costrizione, della minaccia, per restringere, nell’esercizio della loro giusta libertà e dei loro diritti civili, i cittadini onesti di tutti i Paesi. Perciò, diletti figli e figlie, Noi vi diciamo: Domani celebreremo la Natività di Colui, dalle cui labbra uscì un giorno il grido: “Veritas liberabit vos” (Jo. 8, 32): la verità (che è la sua dottrina) vi farà liberi! Mai forse questo grido non è risuonato più potente che oggi in un mondo affamato di pace, che sente gravare su di sé il giogo della menzogna. E a Lui, che si è incarnato per essere a tutti “via, verità e vita”, risponda la supplichevole preghiera di tutta la Cristianità, affinché la verità ritrovi il cammino nel cuore dei reggitori dei popoli, di cui un sì o un no può determinare la sorte del mondo, e con la verità rifulga sulla terra non un ingannevole miraggio, ma la stella luminosa della divina pace di Betlemme”.

(Pio XII,Radiomessaggio Natalizio 24 dicembre 1947)

 

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